Storie Italiane oggi ha acceso i riflettori sul caso di Mario Leone, 86enne di Caserta morto di Covid dopo ben tre ricoveri negati. «Non ci sono posti letto», la giustificazione dei sanitari, ma ora la famiglia vuole giustizia: l’anziano è stato intubato d’urgenza solo al quarto giorno di saturazione molto bassa e purtroppo si è spento. La nipote Francesca Cristillo ha ricostruito quanto accaduto: «Io ho voluto raccontare la storia di mio nonno perché mio nonno ne ha passate troppe in una settimana. Sono venute quattro ambulanze e solo l’ultima l’ha portato via. Mio nonno soffriva di un inizio di demenza senile, ha effettuato l’ultima Tac e l’ultima radiografia ai polmoni il 28 ottobre».



La giovane ha poi aggiunto: «La radiografia segnalava solo un inizio di bronchite, abbiamo iniziato la terapia con antibiotici. Il 31 ottobre ha effettuato un tampone antigenico che è risultato negativo. Abbiamo quindi chiamato varie cliniche perché mio nonno doveva essere ricoverato in quanto la saturazione si abbassava sempre di più. Ma le cliniche non ricoveravano di sabato o di domenica, abbiamo dovuto aspettare lunedì 2 novembre. Domenica avevamo già chiamato la prima ambulanza, che è andata via dopo la visita. Lunedì siamo andati in clinica e ci hanno detto che il tampone antigenico non era attendibile. Gli effettuano il tampone molecolare e lo mandano a casa di nuovo, nonostante fosse già con le bombole d’ossigeno attivate».



CASERTA, 86ENNE MORTO DI COVID DOPO TRE RICOVERI NEGATI

Caserta sotto choc per la scomparsa di Mario Leone, considerando anche la triste dinamica dei fatti: «Martedì mio nonno risulta positivo, chiamiamo due ambulanze ed entrambe misurano la saturazione, ma ci dicevano che era 94 e 100. L’abbiamo fatta ripetere più volte. La saturazione era bassa e dovevano ricoverarlo prima, non dovevano dirci che stava bene. Se non fosse stato per degli amici medici che ci hanno risposto, avremmo perso mio nonno molto prima. Abbiamo fatto file per prendere le bombole di ossigeno ma non è possibile che un uomo debba fare questa trafila per essere soccorso». La nipote Francesca ha poi tenuto a precisare: «Bisogna ribadire che in ospedale mio nonno è stato subito intubato ed è stato preso a cuore, il problema è stato che per tre volte l’ambulanza è arrivata e hanno misurato una saturazione con la bombola d’ossigeno attivata e non l’hanno portato via. Mio nonno non è stato soccorso!».

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