Il mondo dei centristi è in movimento: dopo la “minaccia” di Italia Viva (oggi pomeriggio a Palazzo Chigi per dirimere la semi-crisi aperta con la Bellanova sul Decreto Maggio), sono le parole di Pier Ferdinando Casini in una intervista a Sky Tg24 a far preoccupare e non poco il Governo: «In cinque minuti si creano maggioranze nuove…» spiega il senatore dei Centristi per l’Europa eletto tra le file del Pd grazie al meccanismo degli uninominali della ormai ex legge elettorale Rosatellum Bis. Dopo che questa mattina il Segretario Pd Nicola Zingaretti, rispedendo al mittente le accuse di voler “statalizzare le imprese” (con l’intervista poi “smentita” nella ricostruzione fatta dal titolo de “La Stampa” sul dialogo con Andrea Orlando) aveva ricordato che le difficoltà di questo Governo devono essere risolte altrimenti «se cade Conte si torna al voto”, Casini di fatto smentisce l’alleato:



«Non so se una nuova maggioranza in Parlamento non si troverebbe. Non ho la stessa certezza di Zingaretti. La sua posizione è molto coerente e chiara ed è un tentativo generoso di tutelare questo Governo. Se uno dei principali azionisti, il Pd, picconasse il Governo è chiaro che si andrebbe poco distanti». La tesi di Casini è molto più “semplice”: il Governo andrà bene o male e potrà cadere «solo a seconda dei problemi sociali che sarà in grado di risolvere».



CASINI ALLARMA IL GOVERNO CONTE

Per chi invece vuole vedere per forza delle “dietrologie”, si può allora ricostruire il doppio movimento dei centristi per sfiancare il Governo Conte: da un lato Italia Viva con Renzi e dall’altro per l’appunto Casini che senza pure far mancare il proprio vota, “allarma” il Governo in merito alle sfide che per il momento fatica a portare avanti. «Mentre nella prima fase – ha proseguito Casini a Sky Tg24 – la gente aveva paura di morire per il coronavirus e tutti ci siamo inevitabilmente stretti intorno al Governo, adesso c’è il problema della ripartenza, dell’economia, di imprese in ginocchio e persone che perdono il lavoro. Se il Governo, come mi auguro, riuscirà a dare risposte chiare su questi problemi andrà avanti, se queste risposte non arriveranno è inevitabile che si arriverà a una fase diversa, dentro il Parlamento e fuori».



E qui il passaggio forse più dirimente del discorso sempre molto “democristiano” dell’ex membro del Centrodestra (e sempre per i grandi amanti di “retroscena”, le ultime mosse di Forza Italia per distanziarsi da Salvini e Meloni e ipotizzare un Governo di unità nazionale per uscire dalla crisi coronavirus non sono da tenere in secondo piano): «Si creano in cinque minuti maggioranze nuove. Quando Monti ha governato è stato in un momento di drammatica emergenza e l’emergenza è stata più forte dei giochi della politica». Se ad aggiungersi ai già ben noti problemi su migranti (Italia Viva), Decreto Maggio (tanto M5s quanto Pd-Iv) e tenuta della maggioranza, ci si mette anche la “grana” del caso Bonafede con tanto di mozione di sfiducia presentata dal Centrodestra compatto, ecco che il tema posto da Casini e dai centristi potrebbe essere preso molto sul serio dalle parti di Palazzo Chigi.