Storie Italiane apre la puntata di stamane tornando a parlare del caso di Alessia Pifferi, la donna in carcere a Milano accusata di aver abbandonato la propria bimba da sola in casa, facendola morire. Il talk condotto da Eleonora Daniele ha intervistato l’ex insegnante di sostegno di quando Alessia Pifferi era solo una bambina, che racconta di come la stessa donna avesse già dei problemi: “Appena l’ho vista in tv ho capito che era lei, la seguivo quando aveva 14 anni. La ragazza faceva molte assenze e non faceva i compiti. La madre diceva che andava a lavorare in un supermercato e finiva alle 11:00 di sera, la figlia mi diceva che faceva i mestieri in casa. Io non sono mai andata dal preside, i problemi con gli alunni ho cercato sempre di risolverli con la famiglia”.



“La madre parlava di lei – ha proseguito l’ex insegnante – come di una bambina mentre la figlia diceva che faceva i mestieri quindi mi sono un po’ insospettita. Ho raccontato allora il fatto al preside, e il preside l’ha chiamata. A quel punto la madre di Alessia Pifferi ha fatto ritirare la figlia. La mamma parlava della figlia con affetto, mentre Alessia mi diceva che faceva i mestieri e questa cosa mi ha dato fastidio: tu viene da me e dici “la mia bambina” e poi la usi per fare i mestieri? Allora è una donna. Mi è stato riferito dal preside che ha ritirato la figlia”.



ALESSIA PIFFERI, LA FAMIGLIA DI SOSTEGNO: “IO L’HO TENUTA 6-7 MESI”

L’insegnante di sostegno di Alessia Pifferi aggiunge: “Io sono stata dal 15 di ottobre e l’ho chiamata verso il mese di aprile, sono stata 6 o 7 mesi, io ero con Alessia, stava con gli altri in classe, seguiva la programmazione. Era una ragazza tranquilla, educata, sempre in ordine. Aveva un handicap? Non mi ricordo di questa diagnosi, son passati tanti anni, mi è stata data da seguire e io l’ho seguita. Aveva sicuramente dei disturbi di apprendimento, faceva fatica a fare i lavori. Anche alle medie avevano richiamato la famiglia”.



Alessia Pifferi rischia l’ergastolo, ma lo ha fatto consapevolmente come dice la perizia, oppure ha un deficit che non è emerso? Domanda Alessandro Politi, inviato di Storie Italiane: “Io l’ho vista molto riservata, chiusa a livello di comunicazione, non era capace di fare i lavori in classe. Secondo me poteva avere un deficit perchè è stata un po’ trascurata durante l’infanzia. Molte volte questi casi dipendono più dalle famiglie, non tanto perchè ci nascono così. L’hanno trascurata”. Sul papà. “Sono rimasta scioccata quando ho sentito che avesse rapporti sessuali con l’amico del padre, questo non me l’ha mai detto, potrebbe essere una bugia. Lei si sentiva più legata al padre che alla madre. Aveva un rapporto conflittuale con la famiglia”.

ALESSIO PIFFERI, L’AVVOCATO DELLA SORELLA VIVIANA: “NESSUN COLLEGAMENTO CON LA FAMIGLIA”

Storie Italiane ha intervistato anche l’avvocato di Viviana Pifferi, la sorella di Alessia, che in merito alle parole dell’ex insegnante di sostegno ha spiegato: “Io ho ascoltato la testimonianza dell’insegnante di sostegno, prendo atto delle dichiarazioni ma sostengo che questa dichiarazione non è un dato processuale ma comunicativa e giornalistica e inoltre nel processo non sono emersi dubbi sull’incapacità di Alessia Pifferi e soprattutto non voglio che la famiglia venga resa partecipe in qualche modo di un fatto gravissimo, che non trova alcuna corrispondenza con un eventuale comportamento negligente della famiglia che ha fatto di tutto. Non vedo come eventuali negligenze possano portare a compiere un fatto così grave come l’omicidio della figlia”.

L’ex insegnate di Alessia Pifferi aggiunge: “Io non la vedo diversa ora da come era all’epoca, se potessi vederla oggi le direi che sono molto dispiaciuta”. E ancora: “Secondo me ha dei problemi, ne ho avuti tanti di studenti problematici, per me non è completamente capace di intendere e di volere, l’ergastolo è sbagliato, la colpa è della famiglia”.