Le ultime novità a Storie Italiane su Alessia Pifferi, la donna in carcere da due anni in quanto accusata di aver lasciato morire la figlia di 18 mesi, lasciandola sola a casa. In collegamento vi era l’avvocata Pontenani, la legale di Alessia Pifferi alla luce delle novità che vogliono altre due psicologhe del carcere San Vittore di Milano, indagate. “Devo ringraziare le scuole di Milano che mi hanno fornito queste carte da cui si comprende che le difficoltà di Alessia Pifferi fossero certificate fin dalle elementari e soprattutto dal primo anno dell’istituto professionale Oriani. Sono stati molto gentili, si tratta di carte che erano in un archivio allagato, e abbiamo recuperato queste carte. Il dottor Pirfo aveva detto che se ci fossero state delle carte avrebbero voluto vederle, forse le cose cambieranno, io chiederò una integrazione di perizia”.
Ma di quali disturbi si tratterebbe? “Lo stiamo ancora cercando, nonostante il tempo stringe. La cartella originale di Alessia Pifferi è stata trasferita nell’archivio centrale del Policlinico”. In collegamento anche la dottoressa psicologa Bramante, consulente di parte dell’avvocato Pontenani che conosce molto bene la situazione clinica di Alessia Pifferi: “Noi abbiamo detto che le problematiche ci sono dall’infanzia e questo certificato è fondamentale, in quanto se no non posso giustificare il disturbo. Sarebbe importante avere una certificazione anche di ieri”.
CASO ALESSIA PIFFERI, L’AVVOCATO: “NELL’ESAME DI TERZA MEDIA…”
Si tratta di un documento, come riferisce Alessandro Politi, inviato di Storie Italiane, che potrebbe cambiare le carte in tavola: “Nell’esame di terza media si dice che Alessia Pifferi è portatrice di handicap”, aggiunge l’avvocato dell’imputato, un quadro differente visto che la perizia ufficiale superpartes dello psichiatra Pirfo parla di assenza totale di disturbi. “Stiamo cercando un certificato di 25/30 anni fa, questo è il nostro problema – ha aggiunto l’avvocato dell’imputata – abbiamo trovate tutte le carte ma ci manca il primo certificato che si trova in archivio al Policlinico e speriamo che ci aiutino a trovarlo”. Eleonora Daniele commenta: “Se davvero venissero confermati questi problemi, forse è stato sbagliato darle in affidamento un bambino, forse doveva essere aiutata, soprattutto la bambina”.
CASO ALESSIA PIFFERI, L’AVVOCATO: “BISOGNA CAPIRE PERCHE’ LA BIMBA E’ MORTA”
L’avvocato di Alessia Pifferi ha aggiunto: “Io non mi difendo da sola ma mi sta difendendo un avvocato. La morte di una bimba è una cosa terribile e tutti noi dobbiamo chiederci perchè l’ha fatto. Per lei era un peso? Assolutamente no, se avesse voluto disfarsi della bambina a cui lei teneva tantissimo perchè le voleva bene, l’avrebbe uccisa. Non l’ha uccisa, l’ha abbandonata, questo ovviamente non cambia la morte di una bambina. C’entra il ritardo mentale, una persona con un gravissimo deficit intellettivo non riesce a comprendere certe cose”. Eleonora Daniele ha però ribattuto: “Un bimbo abbandonato un attimo si può fare del male, può ingoiare qualcosa, io ho una bimba piccola che la seguo a vista”.