Nonostante la giustizia ordinaria italiana abbia appena assolto Alex Schwazer dalle infamanti accuse di doping del 2016, la Wada è convinta che il maratoneta altoetisino sia colpevole, di conseguenza lo stesso è impossibilitato a partecipare alle Olimpiade di Tokyo che si terranno la prossima estate. Del caso se ne stanno occupando Le Iene, precisamente Antonino Monteleone, che nel servizio andato in onda ieri sera ha portato alla luce nuovi elementi che fanno pensare ad un complotto nei confronti dell’atleta. Peccato però che la World anti doping agency sostenga il contrario, emettendo un comunicato ufficiale in cui parla di “evidenze scientifiche oltre ogni ragionevole dubbio”, mentre il direttore generale, Olivier Niggli, aggiunge: “La tesi del complotto non ha prove, Alex non tornerà a marciare”.
Eppure sono tanti gli aspetti che non convincono, a cominciare dalle famose provette di Schwazer, rimaste incustodite per 16 ore, e che secondo Richard McLaren, giurista e professore universitario canadese, noto per le sue inchieste sul doping russo, potrebbero essere state aperte, manomesse, e poi richiuse, senza che nessuno se ne accorgesse. C’è poi l’intervento del colonnello Giampietro Lago, comandante dei Ris di Parma, secondo cui i campioni di urine sarebbero stati manipolati, sottolineando nel contempo il muro di gomma insuperabile eretto dalla Wada e dalla Iaaf. Insomma, tante le cose su cui fare luce: clicca qui per il servizio completo di ieri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CASO ALEX SCHWAZER, LE IENE “ECCO COME SAREBBE STATO MANIPOLATO IL CAMPIONE DI URINA”
Assolto dalla giustizia ordinaria italiana dall’accusa di doping, ma ancora squalificato per quell’episodio del 2016: il caso Alex Schwazer tiene banco e Le Iene questa sera faranno nuovamente il punto della situazione, con importanti novità. Il nuovo servizio di Antonino Monteleone spiegherà ancora una volta perché la squalifica nei confronti dell’atleta sarebbe sbagliata, ricordando che la medaglia d’oro di Pechino 2008 continua a parlare di complotto nei suoi confronti. Alex Schwazer ha infatti sostenuto a più riprese di essere stato punito con un complotto per aver fatto il nome di alcune persone coinvolte nel giro del doping nel corso della confessione della sua positività del 2012. Come già sottolineato, l’atleta è già stato prosciolto dal Tribunale di Bolzano per la positività del 2016 – «urine manipolate per farle risultare positive» – ma la squalifica internazionale a 8 anni resta in vigore. Squalifica che non gli consentirebbe di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo…
LE IENE, GLI AGGIORNAMENTI SUL CASO ALEX SCHWAZER
La Wada prosegue senza sosta la sua lotta contro Alex Schwazer – ha ribadito di aver fornito evidenze scientifiche oltre ogni ragionevole dubbio contro l’atleta nostrano – sottolineando che la tesi del complotto non ha prove. Le Iene hanno analizzato le anomalie e le bugie citate dal Tribunale di Bolzano nella sentenza di assoluzione. Nel servizio che verrà mandato in onda questa sera ci sarà l’intervista a Richard McLaren, giurista e professore universitario canadese, noto per l’inchiesta sul “doping di Stato” della delegazione russa durante le Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi, in Russia. Ma non solo: il comandante dei Ris di Parma, colonnello Gianpietro Lago, spiegherà punto per punto come sarebbe stato manipolato il campione di urina di Alex Schwazer. La Wada, come dicevamo, non fa passi indietro: anche il professor Vincenzo Pascali del Policlinico “Gemelli” di Roma, tecnico per la Wada (agenzia mondiale antidoping, ndr), nega l’anomalia avvenuta.