Dietro il caso Becciu c’è una donna misteriosa. A lei il cardinale licenziato da Papa Francesco avrebbe girato consistenti bonifici. Nello specifico ad una sua società. A rivelarlo è il quotidiano Domani, secondo cui si tratta di Cecilia Marogna, una 40enne che lavora in Slovenia per la cooperazione internazionale, ma che dal 2016 coordina attività di intelligence per la Segreteria di Stato. L’ormai ex cardinale avrebbe chiesto a Perlasca di mandare 600mila euro alla società della donna per operazioni segrete. Nello specifico dovevano servire ad operazioni segrete per liberare alcuni missionari rapiti in Asia e in Africa, ma sarebbero stati usati invece, secondo l’ipotesi d’accusa degli inquirenti, a fini privati dalla Marogna. Secondo quanto riportato da Emiliano Fittipaldi, ora il Vaticano vuole capire se il cardinale è stato truffato, come dicono dal suo entourage, e se la donna abbia davvero lavorato per il Vaticano. Si apre così un nuovo delicato filone d’inchiesta in Vaticano, perché non si indaga solo per peculato: si ipotizza addirittura il reato di alto tradimento.
BECCIU E I 600MILA EURO AD UNA DONNA MISTERIOSA
Cecilia Marogna non è “la nipote del cardinale”, ma un’esperta di politica internazionale e diplomazia parallela. Così almeno si autodefinisce, secondo quanto appreso da Domani. Nel 2016 sarebbe riuscita ad entrare in contatto col cardinale Becciu, che all’epoca era Sostituto della Segreteria di Stato. Si propose come mediatrice su crisi internazionali di vario tipo in cui è coinvolto il Vaticano, soprattutto nei paesi più a rischio. Dal 2017 la donna ha cominciato a girare il mondo per conto del cardinale, come collaboratrice esterna dei servizi della Santa Sede. Ma secondo gli inquirenti quei soldi sarebbero serviti per spese personali. Il sospetto è che abbia usato quel denaro per creare una rete parallela diplomatica vaticana di cui nessuno all’interno della curia sapeva nulla. Becciu avrebbe spiegato ai suoi amici di aver girato quei soldi in totale fiducia. Bisogna stabilire quindi se dice la verità e se la Marogna abbia ricevuto questo denaro senza alcun corrispettivo. Di quei 600mila euro, spiega Domani, oltre 250mila euro sarebbero stati già spesi in borse e oggetti di lusso, secondo l’ipotesi degli inquirenti. “Falso: solo viaggi diplomatici, pagamenti di fonti di informazione, mediazioni e bonifici a fondazioni umanitarie”, la versione della donna.