Dalle carte dell’inchiesta che ha travolto la Chiesa ed in particolare il cardinale Becciu, emerge un saccheggio da ben 454 milioni di euro delle finanze del Vaticano, compreso il conto riservato di Papa Francesco. Lo scrive oggi Repubblica, ricordando come l’indagine sia scattata dopo lo scandalo dell’immobile di Londra, che ha coinvolto cardinal Becciu, accusato di peculato (ha sempre rimandato al mittente ogni accusa). Nel documento visionato dal quotidiano, si legge che “la Segreteria di Stato finanzia l’operazione londinese con linee di credito del Credit Suisse e della Banca della Svizzera Italiana per 200 milioni di dollari” garantite attraverso i fondi per le elemosine “per importi che possono arrivare fino a 454 milioni di euro“. Al centro dell’inchiesta, come dicevamo, il famoso edificio di Londra, e secondo il Promotore di giustizia, Gian Piero Milano, e il suo aggiunto, Alessandro Diddi, è stata “realizzata dai gestori del fondo una consistente rivalutazione contabile dell’edificio (che ospitava la sede di Harrods in Sloane Avenue) che, allo stato delle investigazioni, non sembra trovare una valida ragione economica”. Il valore del palazzo lievita e vengono coinvolte nell’affare “tante società di cui non è possibile conoscere i finanziatori”.
CASO BECCIU, LA GUTT SA E L’AFFARE DISASTROSO A LONDRA
Entra quindi in gioco la Gutt Sa di Gianluigi Torzi, che “agisce come agente della Segreteria di Stato per gestire l’immobile. E la Segreteria si impegna verbalmente a corrispondere a Gutt Sa una somma del 3% pari a 10 milioni di euro. Accordo che non risulta formalizzato in alcun contratto”. Un’operazione finanziaria disastrosa per la Chiesa: “Le quote del fondo perdono 18 milioni di euro e l’operazione Gutt Sa genera una perdita di 100 milioni. A fronte di un esborso di 250 milioni, la Segreteria si trova proprietaria di un immobile che sulla carta ne varrebbe 260 ma per assicurarsi della proprietà del quale alla fine dovrà sostenere un costo di 363 milioni”. Secondo gli inquirenti, il cardinale Becciu entra in gioco tramite monsignor Mauro Carlino, il suo segretario. Intanto vengono portati avanti altri investimenti sempre in quel di Londra, scrive il Financial Times, ammettendo però che “i nuovi documenti non configurerebbero alcun illecito” anche se “gettano ulteriore luce sulle attività finanziarie della Segreteria di Stato”. Recentemente il cardinale Becciu è stato licenziato dal Papa, ma come accennato sopra, lui ha sempre rimandato al mittente ogni accusa.