Si sgonfia, se non del tutto, quasi del tutto, il cosiddetto Caso Bibbiano, che per mesi ha tenuto incollata mezza Italia a quello che i media avevano strombazzato come uno dei più gravi crimini della nostra storia. L’accusa, nei confronti di assistenti sociali, psichiatri, anche il sindaco della località in provincia di Bologna, era quella di aver organizzato un vero e proprio traffico di minori, sottraendoli alle famiglie biologiche per poi rivenderli a famiglie adottive. Il tutto senza che ci fossero gli estremi per accusare i genitori naturali di maltrattamenti o cattiva educazione. Lo scandalo era stato cavalcato da certi politici, in particolare esponenti del Movimento Cinque Stelle che avevano messo sotto accusa l’intero Pd, in quanto l’amministrazione comunale di Bibbiano è di quel partito. Lo stesso Luigi Di Maio, oggi alleato al governo con il Partito democratico, aveva postato un video sui social in cui diceva che non avrebbe mai potuto allearsi con un partito che abusava dei minori, parlando anche dell’uso, mai dimostrato, di elettro shock da parte dei psicologi incaricati di valutare l’affidamento. Stessa cosa aveva fatto l’ex ministro degli interni Salvini parlando di “bambini sottratti ai genitori” falsificando la documentazione
IL SISTEMA BIBBIANO E’ SANO
Arriva adesso, dopo una lunga e approfondita indagine denominata Angeli e demoni, il verdetto del tribunale dei minori che sentenzia che a Bibbiano non è successo nulla di quanto era stato detto: su cento fascicoli esaminati non è stata riscontrata nessuna anomalia. Il sistema Bibbiano nei confronti dei minori viene dunque definito sano. Su 85 casi esaminati il tribunale ha deciso che i minori posso rimanere con i genitori adottivi in quanto non si riscontra alcun abuso. In circa trenta casi le famiglie saranno affiancate da operatori con il compito di affrontare eventuali casi difficili. Solo in 15 casi è stato deciso l’allontanamento dei minori. Solo 7 genitori in tutto hanno fatto ricorso ma le richieste sono state respinte dalla corte di appello. L’indagine del Tribunale di Bologna ha anche chiarito che al momento degli arresti di giugno, 7 dei 9 casi di affidamento su cui indagava la procura si erano già di fatto risolti con il rientro in famiglia dei bambini. Quando quest’estate i giornali hanno parlato del ricongiungimento dei bambini dati in affido con le loro famiglie, riportavano fatti accaduti mesi prima spacciandoli come nuovi o ancora in atto. Si chiude così con un nulla di fatto un caso cavalcato in modo giustizialista da media e politici.