Oltre due anni fa la moglie di Massimo Bossetti, Marita Comi, aveva dato in mano a dei consulenti il compito di trovare dei nuovi elementi per una eventuale revisione del processo del marito. Come spiegato da Marco Oliva nel corso di Iceberg Lombardia, i consulenti della donna avrebbero spiegato di aver portato a termine il loro lavoro che potrebbe avere individuato possibili elementi utili ad una eventuale revisione.



Nel corso della trasmissione di Telelombardia sono state mostrate le immagini risalenti al 2019, nove anni esatti dopo l’omicidio di Yara Gambirasio. Dalle immagini si vedono al lavoro i membri del pool nominato  dalla moglie di Massimo Bossetti. Tute e mascherine per non contaminare la zona dove fu rinvenuto il corpo della vittima. In tutto si sono cimentati ben 14 professionisti in tre anni di indagini con una perizia fatta negli Stati Uniti. Al termine del lavoro potrebbe davvero esserci una clamorosa richiesta di revisione del processo? Agli atti di un processo senza precedenti sono finite relazioni e perizie. Dopo l’ennesimo stop da parte della Corte d’Assise di Bergamo alla difesa di Massimo Bossetti e proprio tra queste migliaia di pagine che il pool nominato da Marita Comi starebbe cercando un elemento che possa dimostrare l’innocenza dell’uomo.



CASO MASSIMO BOSSETTI, POOL MOGLIE MARITA COMI AL LAVORO

La stessa Marita Comi aveva inviato alla trasmissione di Telelombardia una lettera in cui rivendicava il suo delitto a svolgere indagini difensive a favore del marito Massimo Bossetti. Un diritto “come moglie e soprattutto come madre”, scriveva, “nominare a mio nome altri avvocati e consulenti che possano svolgere indagini difensive riguardo alla vicenda che ha drammaticamente colpito la nostra famiglia”. I suoi consulenti, rivela ancora l’inviato di Iceberg Lombardia, sarebbero entrati in possesso anche di uno scatolone svelato in anteprima dalla stessa trasmissione. “I dati del telefono in uso a Massimo Bossetti il giorno della scomparsa di Yara sono stati analizzati così come i file del suo computer portatile”, ha precisato il giornalista. Inoltre l’attenzione si è concentrata anche sul furgone di Bossetti, altro punto cruciale del processo e che potrebbe ora permettere una futura richiesta di revisione. Il mezzo è adesso nelle disponibilità del secondo pool incaricato dalla moglie Marita Comi e potrebbe dare delle nuove risposte utili. L’ultimo tassello è giunto dagli Usa: si tratterebbe di una perizia fatta fare su campioni di Dna trovati sugli slip ma il risultato sarebbe top secret e anche questo potrebbe contribuire a portare ad una eventuale revisione del processo.

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