Attilio Fontana innocente sul caso camici, la conferma è arrivata dall’Anticorruzione. Il fascicolo di inchiesta aperto dalla Procura di Milano è stato archiviato: nessuna irregolarità nell’appalto per l’acquisto degli indumenti, il ruolo del presidente della Lombardia nella vicenda è stato insussistente, riportano i colleghi di Libero.



Aperto sulla base di un esposto del Codacons, il fascicolo è stato archiviato «perché non si ravvisano criticità nell’affidamento disposto nei confronti della Dama». Il riferimento è alla società del cognato di Attilio Fontana: scoppiata la pandemia, l‘azienda convertì alcune linee produttive per produrre presidi sanitari ed una parte è stata donata a strutture della zona di Varese, mentre un’altra è stata venduta alla Regione senza gara d’appalto.  Cosa che aveva fatto storcere il naso a molti, nonostante il prezzo non fosse alto rispetto a quello pagato per prodotti simili…



Caso Camici, Attilio Fontana innocente

«L’Anac ha riconosciuto che la Regione operava in regime di emergenza e al contrario di quanto sostiene il Codacons ha escluso il conflitto d’interessi, che si sarebbe concretizzato solo in caso di un suo intervento diretto che non c’è stato», ha spiegato l’avvocato Jacopo Pensa sul caso camici che ha coinvolto Attilio Fontana: «D’altra parte anche la Procura non ha mai contestato al governatore la turbativa d’asta». Libero ricorda che il governatore leghista è ancora sotto indagine con l’accusa di frode in pubbliche forniture, ma anche in questo caso c’è un dettaglio particolarmente strano: Fontana infatti ha chiesto al suo parente di non chiedere soldi alla Regione per i camici venduti senza gara, trasformando così in donazione la fornitura. Il cognato ha accettato, rinunciando ai soldi, con Fontana che gli ha spedito 250 mila euro per risarcirlo di quanto aveva perso. Il problema è nato per la mancata fornitura di un lotto di camici: «E’ in atto una campagna di disinformazione attuata con la propalazione di notizie false o di interpretazioni fondate su fatti non corrispondenti al vero», le parole degli avvocati.

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