La bufera scoppiata per le dichiarazioni di Franco Cardini sui “ragazzi di Salò” non è solo mediatica. Qualcuno è arrivato al punto di chiedere che gli vengano tolti gli incarichi. A svelare il retroscena è Libero, secondo cui Antonio Gibelli, che fu ordinario a Genova di Storia Contemporanea e curatore de “La Storia in piazza“, ha scritto a Luciano Canfora per suggerirgli di mollarlo, dopo le esternazioni dello storico al programma “Otto e Mezzo”, condotto da Lilli Gruber su La7. Canfora e Cardini, con Anna Foa, sono attualmente responsabili della kermesse genovese. Il quotidiano riporta anche la reazione di Canfora, che ha «elegantemente glissato», a conferma che evidentemente tutta la vicenda finirà in una bolla di sapone.



Ma resta la polemica, così come la macchia di un tentativo di “epurazione” nei confronti di chi non è allineato. Peraltro, Franco Cardini ha affermato in tv ciò che ripete da decenni, cioè che chi scelse la Repubblica Sociale poteva essere in buona fede, motivo per il quale quella scelta andrebbe rispettata. Ne ha parlato da storico, esprimendo una valutazione che dunque va confutata in tale ambito, non a colpi di incarichi tolti.



“PRIMA SI CHIEDEVA CONFRONTO, ORA CENSURA”

«Bisogna domandarsi se è possibile, e moralmente accettabile, collaborare con un tipo simile», la dichiarazione firmata dallo storico Antonio Gibelli, auspicando così l’esclusione di Franco Cardini dalla kermesse “La Storia in piazza“. Sulla vicenda, comunque, è tornato intervenendo a “Punto & Accapo”. «Mi capita di dire quello che penso nella misura in cui conosco anche qualche argomento. E questo non sempre provoca consensi, d’altra parte queste sono le regole del gioco». Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, gli ha rimarcato la questione delle conseguenze, soprattutto a livello lavorativo. «Francamente mi dispiace per il signore che ha promosso tutta questa faccenda», il commento di Cardini. Lo storico si è poi lasciato andare ad una riflessione: «In altri tempi il tizio che ha presentato quella sorta di incrocio fra una lamentela e e un’ingiunzione al professor Canfora avrebbe chiesto un confronto. Si è dimostrato una strana figura di studioso». Cardini avrebbe preferito un sano confronto tra esperti: «Si sarebbe magari sfidata la persona che aveva detto cose inesatte, o addirittura aberranti, a tornare a difenderle in un pubblico confronto. Un confronto diretto. Invece si chiede l’intervento censorio. Si chiede l’inquisizione. Ma è a questo punto che uno si chiede: ma che razza di evoluzione ha fatto questa democrazia italiana?».

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