Gruppi di magistrati contro il governo? Si infiamma il dibattito politico nelle ultime ore dopo le esternazioni del ministro Crosetto. Ora anche le toghe prendono posizione. Intervistato dal Corriere della Sera, il giudice Giovanni Zaccaro non ha utilizzato troppi giri di parole: “È grave che un ministro della Repubblica dica certe cose senza riferirsi a circostanze specifiche. Se ha informazioni su iniziative giudiziarie strumentali indirizzate contro il governo riferisca nomi e fatti, altrimenti dovrebbe evitare, da rappresentante di un’istituzione, di delegittimarne un’altra”. Il magistrato – esponente di Area, sinistra giudiziaria – ha posto l’accento sulla frase sibillina di Crosetto “lascia intendere di sapere qualcosa su presunte indagini finalizzate a boicottare l’attività di governo”.
Secondo Zaccaro, le parole del ministro Crosetto rischiano di delegittimare in anticipo – a prescindere dal merito – qualunque procedimento dovesse emergere d’ora in avanti riguardante qualsiasi esponente del governo o della maggioranza: “Sembra uno di quegli allenatori che additano l’arbitro prima che cominci la partita, in modo che se poi va male si parli dell’arbitro anziché degli errori della squadra”.
ZACCARO “MAGISTRATURA NON E’ POLITICIZZATA”
Zaccaro ha smentito le presunte riunioni di corrente per fermare la deriva del governo, parlando di una generale insofferenza verso gli organi di garanzia: “Tutti, anche i ministri, dovrebbero essere consapevoli che i magistrati italiani non ce l’hanno con questa o quella forza politica, ma hanno il ruolo di tutelare i diritti e le garanzie individuali a prescindere dagli indirizzi della maggioranza di turno. Governo e Parlamento rispondono a chi li elegge, i magistrati alle leggi, alla Costituzione e alle fonti sovranazionali”.
Altro tema riguarda l’attività della magistratura, arrivata a mettere bocca sulla riforma costituzionale preparata dal governo. Zaccaro è categorico: “Una modifica che attribuisce maggiore forza e importanza al potere esecutivo riduce inevitabilmente anche gli spazi del potere giudiziario a tutela dei cittadini più indifesi e meno garantiti – afferma al Corriere della Sera -. E con l’introduzione di forti premi di maggioranza parlamentare gli organi elettivi di garanzia come i giudici costituzionali o i consiglieri laici del Csm, che richiedono maggioranze qualificate proprio per evitare che siano espressione unica dello schieramento di governo, potranno essere nominati dalla sola maggioranza contingente. Che sia di destra o di sinistra. Denunciare questi pericoli lo ritengo un diritto e un dovere”.