Il processo a carico di otto carabinieri, accusati dalla procura di aver depistato l’inchiesta riguardante la morte del povero Stefano Cucchi, subisce un colpo di scena. Come riferito poco fa dall’edizione online di Repubblica, questa mattina, lunedì 16 dicembre, i due carabinieri Massimiliano Colombo Labriola e Francesco Di Sano, entrambi imputati nel processo di cui sopra, hanno chiesto di costituirsi parte civile nei confronti dei colleghi co-imputati Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Stando a quanto specificato dai legali dei due carabinieri nelle loro motivazioni, gli stessi avrebbero avuto “l’obbligo come militari – scrive appunto Repubblica – di eseguire ordini arrivati dai superiori: il tenente colonnello, Cavallo e il tenente colonnello, Soligo”. Di conseguenza hanno deciso di costituirsi parte civile contro i propri superiori.



CASO CUCCHI: DUE CARABINIERI ACCUSANO SUPERIORI. LE PAROLE DI UNO DEI LEGALI

“L’ordine fu dato da chi insistendo sulla modifica sapeva qualcosa di piu’ – le parole di uno dei legali dei due carabinieri – Labriola e Di Sano hanno subito un danno di immagine, da questo punto di vista siamo nella stessa posizione degli agenti di polizia penitenziaria”. Ricordiamo che per il processo di depistaggio sono imputati Alessandro Casarsa, generale e all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, nonchè altrei sette militari dell’arma, fra cui l’allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma, Lorenzo Sabatino. Le accuse nei confronti del gruppo di otto, a vario titolo, sono quelle di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia, a secondo della loro posizione. Gli altri a processo sono Francesco Cavallo, che era il tenente colonnello e capo ufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, maggiore dell’Arma e all’epoca dei fatti comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, ex comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, in servizio alla stazione di Tor Sapienza all’epoca della morte di Cucchi; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dei Carabinieri, e infine, il carabiniere Luca De Cianni, accusato di falso e di calunnie.

Leggi anche

Stipendi in Italia/ Unico Paese insieme alla Spagna con riduzioni salariali (23 novembre)Louis Dassilva, avvocato: "Manca il Dna sul corpo? Elemento favorevole"/ "Potremmo chiedere la scarcerazione"