Una richiesta di rinvio a giudizio penderebbe sulla posizione del pm Enzo Bucarelli nel caso che coinvolge l’ex calciatore del Torino Demba Seck. Secondo quanto riporta Ansa, la Procura di Milano avrebbe chiesto il processo per frode processuale e depistaggio a carico del pubblico ministero accusato, ricostruisce l’agenzia di stampa, di aver cancellato dal cellulare dell’ex giocatore del Toro alcuni video intimi che quest’ultimo avrebbe girato con l’ex fidanzata ignara di essere ripresa. Filmati che Seck, stando alle ipotesi contestategli, avrebbe passato agli amici portando all’apertura di un fascicolo d’indagine per revenge porn.



Secondo il quadro tracciato dai colleghi milanesi, riporta Tg La7, il pm di Torino avrebbe così eliminato prove fondamentali che erano oggetto della querela della donna e il dispositivo di Demba Seck non sarebbe stato sequestrato. Accuse gravissime che, se verrà accolta l’istanza di rinvio a giudizio, vedranno il magistrato arrivare alla sbarra in veste di imputato.



Demba Seck, la ricostruzione del presunto depistaggio del pm Bucarelli

L’ipotesi dei magistrati di Milano che avrebbero chiesto il rinvio a giudizio del collega di Torino Enzo Bucarelli per la presunta frode processuale e il presunto depistaggio nella vicenda di Demba Seck, come ricostruisce SkyTg24, è che il pm indagato avrebbe convinto l’ex fidanzata dell’ex calciatore senegalese del Toro “a non procedere” contro di lui premendo perché la donna firmasse una transazione economica con Seck nell’ottica di una remissione della querela.

A seguito della transazione, riporta la stessa testata, il pm aveva presentato richiesta di archiviazione per il calciatore, accolta dal gip. La Procura di Milano sosterrebbe però che Bucarelli avrebbe cancellato le prove del revenge porn senza andare a fondo con le indagini. Stando allo scenario ipotizzato dai pm del capoluogo lombardo, riporta Agi, Bucarelli avrebbe tentato di influenzare il procedimento penale con una serie di irregolarità nelle attività di indagine.