Nuovi aggiornamenti sul caso Eitan, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. Oggi il gup Pietro Balduzzi ha accolto la richiesta di patteggiamento del nonno materno Shmuel Peleg a un anno e otto mesi con pena sospesa. Come riportato dai colleghi dell’Ansa, è stata accolta anche la richiesta di patteggiamento di Gabriel Alon Abutbul (complice del nonno) a un anno e sei mesi con pena sospesa.



Il nonno materno di Eitan era accusato di sequestro aggravato, sottrazione di minore all’estero e appropriazione indebita del passaporto del bambino. Nel settembre 2021, Shmuel Peleg portò via il nipotino senza il consenso della zia materna Aya, al tempo tutrice del minore. Dopo tre mesi in Israele con tanto di battaglia giudiziaria, è stata messa la parola fine al caso. Adnkronos rende noto che entrambi gli indagati hanno risarcito la vittima: il nonno ha versato per l’esattezza 53 mila euro.



Caso Eitan, accolto il patteggiamento per il nonno

“Contenti della sentenza” i legali del nonno di Eitan, Sara Carsaniga e Mauro Pontini. I difensori di Shmuel Peleg hanno sottolineato che il gup ha riconosciuto la particolarità della vicenda: “Il nonno pensava di fare una cosa legittima, questa è una sentenza favorevole alla famiglia e al minore. Nelle motivazioni il tribunale ha preso atto della condotta riparatoria del nonno (che ha versato 53mila al nipote) e affermato che non ci furono violenza e coercizione da parte del nonno sul nipote”, riporta Agi. Molto soddisfatto di come si sia definita la vicenda anche Fabrizio Ventimiglia, legale di Eitan: “Oggi in udienza ho revocato la costituzione di parte civile anche nei confronti del signor Alon a seguito dell’intesa raggiunta. Sono molto soddisfatto di come si sia definita la vicenda, in quanto il minore potrà proseguire il suo percorso di recupero in serenità, lontano dal clamore mediatico che la vicenda ha inevitabilmente suscitato”. Di tenore diverso il giudizio dei legali di Aya Biran, zia di Eitan. Gli avvocati Emanuele e Giuseppe Zanalda hanno rimarcato: “Se questa soluzione può aiutare il futuro del bambino, naturalmente siamo tutti contenti. Però noi siamo anche sgomenti per la pena patteggiata, molto bassa rispetto alla vicenda”. Ma non solo: “Con la decisione presa oggi non sapremo mai la verità sul denaro utilizzato per organizzare il rapimento e su come sia stato possibile passare la frontiera e raggiungere l’aeroporto di Lugano, da dove è partito l’aereo per Israele”.

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