Il caso riguardante i presunti maltrattamenti nei confronti alle ginnaste, che vede sotto accusa le due allenatrici Emanuela Maccarani e Olga Tishina, potrebbe non essersi ancora concluso visto che Anna Basta si è opposta alla richiesta di archiviazione per le due tecniche. Lo scrive stamane il Corriere della Sera, sottolineando appunto la mossa della 23enne ex atleta nonché ex “farfalla”, così come vengono chiamate le ginnaste della nazionale italiana.



Emanuela Maccarani, la direttrice tecnica dell’accademia di Desio, nonché Olga Tishina, assistente, sono entrambe indagate per il presunto reato di maltrattamenti e fra le vittime vi sarebbe proprio Anna Basta, una delle atlete che ha contribuito a far scoppiare il caso e che oggi vuole che sullo stesso si mantengano accesi i riflettori. Il quotidiano di via Solferino ha spiegato che la 23enne ha presentato una opposizione alla richiesta di archiviazione, così come stabilito lo scorso mese di agosto da parte della procura di Monza.



CASO FARFALLE, L’OPPOSIZIONE DI ANNA BASTA: COSA SUCCEDE ORA?

La procura brianzola aveva stigmatizzato i comportamenti delle due allenatrici della nazionale italiana, ma aveva comunque deciso di archiviare il tutto in quanto non vi erano i presupposti per contestare il reato. Nel dettaglio si segnalavano pressioni psicologiche che avrebbero provocato nelle atlete anche dei disturbi, fra cui quelli alimentari, ma anche metodi di allenamenti non conformi, senza comunque decidere di rinviare a giudizio le due donne.

Cosa succede a questo punto? Toccherà al gip di Monza, il giudice per le indagini preliminari, decidere il da farsi, che dopo aver ricevuto gli atti dovrà capire se il caso si potrà portare avanti o se comunque, nonostante la richiesta di Anna Basta, il tutto vada archiviato. Il quotidiano di via Solferino sottolinea le parole di Manuela Massenz, procuratrice aggiunta, che nel richiedere l’archiviazione comunque criticato il comportamento delle due allenatrici, parlando di atlete offese, umiliate e prese di mira in maniera periodica.



CASO FARFALLE, L’OPPOSIZIONE DI ANNA BASTA: LE PAROLE DI MACCARANI DOPO IL BRONZO

Anna Basta e Nina Corradini sono due delle quattro ginnaste che sono ritenute parte offesa nel caso e che appunto avevano fatto scoppiare lo stesso, presentando regolare denuncia e facendo così nascere una lunga indagine che non ha comunque portato a nulla di fatto, anche se per gli inquirenti gli allenamenti si svolgevano in un clima di mancanza di empatia e comprensione, ma comunque senza che si siano verificati comportamenti rilevanti dal punto di vista penale.

Emanuela Maccarani era tornata di recente sulla vicenda, alla luce anche della medaglia di bronzo vinta la scorsa estate alle Olimpiadi di Parigi 2024, parlando di accuse false, in quanto a suo avviso non avrebbe mai potuto accompagnare la nazionale italiana ai giochi olimpici “se ci fosse stato un briciolo di verità” nelle accuse. Ricordiamo che sia la Maccarani quanto la Tishina non sono mai assolutamente finite a processo e che, ripetiamo, le indagini, lunghe e meticolose, hanno portato ad una richiesta di archiviazione.