L’inchiesta sul caso di Alberto Genovese, mago delle startup e dallo scorso novembre in carcere con l’accusa di aver drogato e poi stuprato una giovane 18enne durante un parti a Terrazza Sentimento, prosegue nel corso della prima puntata dell’anno di Non è l’Arena. Le indagini da parte degli inquirenti proseguono e ad oggi sarebbero almeno sei le ragazze che avrebbero testimoniato contro Genovese, accusandolo di stupro e abusi sessuali, che sarebbero avvenuti tutti durante i suoi party a base di droga tra il suo lussuoso appartamento nel cuore di Milano e Ibiza. Il padrone di casa della trasmissione di La7, Massimo Giletti, raccoglierà la testimonianza di una presunta vittima che racconterà in diretta i presunti abusi subiti dall’imprenditore. Tra coloro che interverranno in studio, Daniele Leali, considerato il presunto “braccio destro” di Genovese, Marilisa Loisi, Stefania Andreoli, Nunzia De Girolamo, Luca Telese e Ivano Chiesa.
E’ il mondo dei festini al centro delle indagini attualmente in corso e che tenteranno di fare luce sulle numerose e presunte accuse di violenza sessuale che vedrebbero implicato Alberto Genovese. Proprio una delle presunte vittime è stata ascoltata per ore nella giornata di venerdì in procura a Milano. La giovane, come riferisce Il Giorno, avrebbe frequentato per mesi l’imprenditore ed i suoi party a base di droghe tra Milano e le Beleari.
CASO GENOVESE: STESSO ‘SCHEMA’ DIETRO OGNI DENUNCIA: DALLA DROGA ALLO STUPRO
I party raccontati ad oggi dalle presunte vittime della violenza di Alberto Genovese avevano tutti degli aspetti comuni, a partire dai famosi piatti colmi di strisce di cocaina, passando poi per i presunti abusi ad opera del re delle startup. Una delle ragazze che sarebbe coinvolte è stata ascoltata in procura nelle passate ore: ha 20 anni e, come scrive Il Giorno, anche lei non avrebbe nascosto l’ambizione di lavorare nel mondo della moda e dello spettacolo. Assistita dall’avvocato Ivano Chiesa, lo scorso dicembre aveva già presentato denuncia contro Genovese per violenza sessuale e cessione di droga, accuse confermate a verbale anche negli uffici della procura milanese dove ha parlato per circa tre ore al cospetto dei pm. Oltre alla 18enne che ha denunciato il presunto stupro avvenuto lo scorso ottobre e ha contribuito a far scattare l’inchiesta che ha portato Genovese a San Vittore, ci sarebbero altre cinque ragazze, tra cui la 20enne e un’altra giovane entrambe assistite dall’avvocato Chiesa e dai cui racconti sarebbe emerso sempre lo stesso “schema”: offerta di droga da parte dell’imprenditore alle ragazze, tra cui la potente “cocaina rosa”, lo stordimento e le violenze. Stando alle indiscrezioni raccolte dal quotidiano, la ventenne avrebbe parlato soprattutto degli abusi subiti nell’ambito della sua lunga frequentazione con Genovese e delle sue feste, tra Milano ed Ibiza ed avrebbe spiegato di essere rimasta soggiogata dalla sua figura, motivo per cui non avrebbe denunciato prima.