Storie Italiane torna a trattare il caso di Gianmarco Pozzi, il giovane trovato senza vita sull’isola di Ponza, la cui famiglia ha sempre rimandato al mittente la tesi del suicidio, parlando invece fin dal primo istante di omicidio. La novità delle ultime ore è stata la convocazione dalla commissione antimafia della famiglia: “Ci hanno confermato – le parole del legale della famiglia di Gianmarco Pozzi, ospiti negli studi del programma di Rai Uno, Gallo – che ci sarà un’accelerazione di queste indagini”.



E ancora: “Durante la discussione della commissione antimafia si è parlato dell’utilità di questa trasmissione, hanno conosciuto una serie di particolari grazie anche a questa trasmissione visto che da qui sono emerse cose importanti. Siamo stati interrogati dai gruppi parlamenti circa alcune delle cose che sono state coperte dal segreto, abbiamo visto che sapevamo tantissime cose, questa vicinanza ci ha sorpreso tantissimo, finalmente le istituzioni ci sono vicine e quindi noi siamo sereni e tranquilli e presto si arriverà alla verità”.



CASO GIANMARCO POZZI, LE PAROLE DEL PADRE E DELLA SORELLA

Si torna a parlare anche della famosa cariola ritrovata dal padre della vittima non lontano dal corpo dove è stato rinvenuto Gianmarco Pozzi: la stessa è stata analizzata e sono stati isolati due ceppi diversi di dna. Il padre a riguardo ha spiegato: “Abbiamo esternato le nostre perplessità ma mi sono sentito molto sollevato perchè ci hanno ascoltato, questo mi ha dato molto sollievo, mi sento molto meglio e non ti nasconPaolo do che mi sono commosso, finalmente qualcuno ci ha ascoltato, ci ha fatto domande giuste e perfette, ringrazio sempre il senatore Cantalamessa non finirò mai di ringraziarlo”.



Martina, la sorella di Gianmarco Pozzi, ha aggiunto: “I primi momenti sono decisivi in questi casi e non è stato fatto nulla, o è stato fatto poco o male, ieri però siamo stati ascoltati, le domande mirate e credo che la cosa prenderà una piega diversa su questo aspetto, forse è stata una mia sensazione ma credo che dietro la morte di mio fratello ci sia qualcosa importante, si è parlato di criminalità organizzata di gruppi di Napoli e Roma”.