Paola Concia ha speso una vita intera per difendere i diritti delle persone omosessuali. L’ex deputata del Pd, tra l’altro con laurea in scienze motorie e atleta sia nella pallavolo che nel tennis, ha espresso la sua opinione sul caso che negli ultimi giorni ha fatto discutere (e non poco) l’Italia intera, dopo la sfida sul ring tra Angela Carini e la pugilessa algerina Imane Khelif, accusata (erroneamente) di essere trans. In realtà l’atleta dell’Algeria avrebbe una condizione di “intersessualità” con livelli di testosterone più alti ma comunque nei limiti previsti dal Comitato Olimpico Internazionale.
Secondo Concia, sulle pagine di Libero, “è molto difficile giudicare. Non so cosa avrei fatto se mi fossi trovata nei panni di Carini. Io penso che, banalmente, non ha retto la pressione e va rispettata”. La politica, secondo l’ex deputata, avrebbe tenuta fuori da tutto ciò: “Mi ha dato fastidio, da ex donna di sport, questa ricerca ossessiva dello scontro. Ha cominciato il centrodestra, la Lega, poi naturalmente la sinistra gli è andata dietro alla grande, facendo diventare questa vicenda uno scontro politico in cui Carini è la paladina della destra, Khelif della sinistra”.
“Testosterone alto? Non è un problema ininfluente”
Lo scontro sul caso di Imane Khelif è stato innescato dalla destra, convinta che l’algerina fosse trans. La sinistra ha poi replicato ma secondo Paola Concia non si può dire che tutto vada bene poiché “il testosterone alto non è un problema ininfluente nello sport”. L’algerina poteva gareggiare secondo il Cio ma a detta dell’ex Pd, è sbagliato che vengano usati criteri differenti a seconda delle federazioni: “Io voglio che si possa gareggiare tutti e alla pari, perché questo è un principio fondamentale dello sport. Se no, non esisterebbe l’antidoping”, spiega a Libero.
Secondo Paola Concia, infatti, “non è possibile, sull’altare del politicamente corretto e dell’inclusione, sacrificare le donne. Perché poi, alla fine, quelle danneggiate sono le donne. Io dico: va bene, tutto sta cambiando, ci sono casi nuovi, persone trans, intersex, in transizione, ma troviamo un modo per cui alla fine non ci rimettano le donne”. L’ex deputata, infatti, non ha dubbi: per cercare di includere, poi, si sacrificano sempre le donne e per questo non ha senso negare che vi siano delle differenze tra generi.