L’entourage di legali di Cristiano Ronaldo ha chiesto l’accesso agli atti del caso Juventus: il pm, dopo un primo rifiuto, ha acconsentito alla richiesta. La scelta definitiva spetterà adesso al gip. La richiesta, come riportato da La Stampa, è stata avanzata con l’obiettivo di “verificare se esistono documenti a riprova del suo credito”. Il club bianconero aveva infatti promesso al campione portoghese una cifra monstre, ma soltanto una parte di questi è stata inserita a bilancio. La parte restante sarebbe stata versata, secondo la società, all’avvalersi di determinati scenari, descritti in una carta che “che doveva rimanere segreta, sennò ci saltano tutti alla gola, sul bilancio e su tutto”.
È quello che, d’altronde, è accaduto nelle scorse settimane. Le intercettazioni dei vertici della Juventus sono venute alla luce, portando alle accuse di diffusione di notizie false e manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali di società quotata in borsa e, soprattutto, emissione di fatture false e ostacolo dell’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza.
Caso Juventus, Cristiano Ronaldo chiede accesso atti: pm dà ok, cosa succede
La Procura di Torino ritiene che, a discapito di quanto afferma la Juventus, il “credito” richiesto dai legali di Cristiano Ronaldo fosse “incondizionato” e non strettamente legate ad alcuni bonus, come sulla carta doveva emergere. È per questo motivo che il campione portoghese, con la prima e la seconda istanza (una rigettata e l’altra approvata dal pm) “rivendica la propria qualità di creditore della società, con ciò avvalorando gli elementi d’indagine”. L’obiettivo è inevitabilmente quello di recuperare il debito, anche perché quest’ultimo non è di poco conto: si parla di circa 29 milioni di euro di stipendi arretrati.
Il calciatore, da parte sua, fino a questo momento non ha mai risposto alla convocazione da parte della Procura, che avrebbe voluto ascoltarlo come persona informata sui fatti. I pm sospettano infatti che abbia firmato con il club bianconero una carta segreta relativamente ai pagamenti non iscritti a bilancio. La sua posizione, adesso, potrebbe essere rivalutata. Nel caso in cui la richiesta venisse accettata anche dal gip, infatti, una sua testimonianza potrebbe agevolare il recupero del credito.