Svolta nel caso Teodosio Losito, con il compagno Alberto Tarallo che andrà a processo con l’accusa a suo carico di falso. Infatti, secondo quanto stabilito dal pubblico ministero Carlo Villani, il produttore avrebbe imitato la calligrafia del suo fidanzato e firmato un testamento mediante il quale Tarallo veniva nominato erede universale di un patrimonio a sei zeri, del quale, scrive “Il Messaggero”, fanno parte immobili disseminati tra Roma e Milano, una casa a New York e, non ultima, la villa di Zagarolo, dove Losito si è tolto la vita l’8 gennaio 2019.

Nel mentre, è stata fissata l’udienza predibattimentale (13 settembre). Stando a quanto si legge sul quotidiano capitolino sopra menzionato, il consulente grafologico della Procura avrebbe acclarato che il documento testamentario di Teodosio Losito sarebbe un falso, mentre la difesa di Alberto Tarallo sostiene che sia un atto autentico, tesi che nei mesi scorsi ha convinto il Tribunale del Riesame e la Cassazione. Ricordiamo che in un’informativa la Guardia di Finanza aveva sottolineato che Tarallo avrebbe costruito “un unico disegno criminoso volto all’acquisizione dei beni di Losito, al fine di escludere dall’asse ereditario la famiglia del defunto”, contestazione che Tarallo il 6 luglio 2021 ha fermamente respinto davanti al pm, dicendo che “viste le difficoltà nel riconoscimento legale delle coppie di fatto, lui e Losito decisero di redigere testamento, ognuno a favore dell’altro, per fare in modo che nel momento in cui uno dei due fosse rimasto solo avrebbe potuto usufruire di quanto costruito insieme”.

CASO LOSITO, ALBERTO TARALLO A PROCESSO: COSA DICONO GLI ATTORI DELLA ARES

Durante le indagini circa la presunta istigazione al suicidio di Teodosio Losito, agli occhi degli inquirenti era emersa la possibile falsificazione del testamento, fatto per il quale ora Alberto Tarallo si trova rinviato a giudizio. Inoltre, “Il Messaggero” cita le testimonianze rilasciate da alcuni attori della Ares, la società di produzione fondata da Tarallo e Losito. Per esempio, Gabriel Garko ha asserito: “Eravamo pedine di Tarallo, decideva il bello e cattivo tempo, eravamo sotto ricatto psicologico. Ero gay e lui mi diceva che dovevo nasconderlo per la mia carriera”.

Giuliana De Sio, invece, ha rivelato che le fu proposto di litigare sul set con un’altra attrice, con la quale si sarebbe dovuta picchiare. In un altro caso, Tarallo e Losito le avrebbero proposto di nascondersi nella cantina della loro casa di Zagarolo “per creare un caso sulla mia scomparsa. Io cominciai un po’ a preoccuparmi, anche perché Tarallo mi disse che non avrei potuto portare neanche il cellulare con me e che avrei potuto avvertire solo mia madre”.