Nelle ultime ore tiene banco il caso di Luca Morisi, il guru social di Matteo Salvini indagato per una vicenda di droga. Due rumeni fermati dalle forze dell’ordine avrebbero accusato proprio Morisi di aver consegnato loro la droga dello stupro. L’uomo intanto si è dimesso mentre Salvini gli ha rinnovato la fiducia da amico. Il caso, come evidenziato anche da Lombardia Nera che lo ha affrontato nell’ultima puntata, ha rappresentato un vero e proprio terremoto nella Lega di Salvini.
Morisi, 48 anni, è al fianco di Salvini dal 2013. Con lui anche al ministero dell’Interno dove aveva creato una squadra che gestiva la sua immagine pubblica. Un grande lavoro che aveva fatto guadagnare al leader della Lega milioni di follower. Tutto questo fino allo scorso primo settembre, quando si dimette giustificando la scelta come un “momento doloroso” della sua vita. La vera ragione la si sarebbe appresa solo più avanti: un’inchiesta da parte della procura di Verona avviata dopo il ritrovamento nella sua abitazione di alcune dosi di droga. Emerge poi un festino durante il quale si sarebbe fatto uso della cosiddetta droga dello stupro insieme a due rumeni, fermati dai carabinieri e dai quali sarebbe poi emerso il nome di Morisi.
Caso Luca Morisi: trama la Lega: complotto ai danni di Salvini?
Matteo Salvini ha espresso la sua solidarietà all’ex guru social Luca Morisi, parlando da amico: “Se Luca ha sbagliato nella sua vita privata sono il primo a dirgli ‘ma che cacchio hai fatto?’, son vicende private, io mi fermo davanti all’uscio di casa”. La vicenda sarebbe emersa solo pochi giorni prima delle elezioni: che sia un attacco contro Salvini?
Terry Schiavo (Lega), ha commentato nello studio di Lombardia Nera: “Al di là del complotto per il quale non mi voglio esprimere, Luca Morisi si è dimesso a fine agosto, quindi era sotto controllo da mesi. Siamo a fine settembre, a una settimana dalle amministrative. Al di là delle indagini che sveleranno se è colpevole o meno, è chiaro che fare uscire una notizia sui principali Tg fa un po’ riflettere”. Si tratta dunque di una questione politica? “E’ una stranissima coincidenza”, ha aggiunto ancora l’ospite di Marco Oliva. “E’ una gogna mediatica nei confronti di una persona che è esposta, anche legato a un partito”, ha precisato Terry Schiavo.