Sono tanti i misteri e i dubbi riguardanti la scomparsa di Mauro Romano, e a riguardo Francesco Fredella spiega: “Qui è tutto molto strano – le sue parole in collegamento con Storie Italiane – chiederei a Bianca (mamma di Mauro Romano ndr) di parlare e magari di farlo davanti ad un magistrato, è molto strano dare colpe alla magistratura: chi ha impedito a Bianca di parlare in questi anni? Sarebbe un punto importante per le indagini”. E ancora: “Si passa da Racale, piccolo paese della Puglia, a Dubai, negli Emirati, ad un uomo ricchissimo e diametralmente opposto alla famiglia Romanelli (quella dell’unico imputato ndr), forse questa pista degli Emirati è un binario morto anche se solo il Dna potrà dare una certezza. A questo punto secondo me è Bianca che deve dire chi gli ha impedito di parlare in questi anni”.

Risponde la signora Bianca: “Io non ho accusato la famiglia di Romanelli, la stanno accusando le autorità, io non posso aiutare nesso, io voglio solo trovare mio figlio, vivo o morto”. Così invece Natale, il papà di Mauro: “La magistratura ha campo libero, se sono arrivati a Romanelli sono arrivati a causa delle segnalazioni che vi erano, hanno fatto il loro dovere e hanno indagato. Sergio Romanelli è stato ascoltato forse 5 volte, e in tutte le cinque volte non ha mai detto la verità, si è sempre contraddetto”. Francesco Fredella ha parlato anche delle recenti dichiarazioni di Manuela Arcuri: “E’ stata fidanzata con questo imprenditore ha avuto una storia di un po’ di tempo, è stata lì negli Emirati, ha dichiarato di avere avuto un flirt, e la sua testimonianza è importante, ha detto di aver conosciuto il fratello di questo imprenditore, quindi sembrano quasi svanire le speranze che fosse Mauro Romano, ovviamente col dna toglierebbe ogni dubbio a questa donna che sta soffrendo da 50 anni”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CASO MAURO ROMANO, FREDELLA: “’SCEICCO’ FACCIA IL TEST DEL DNA, COSÌ LEVIAMO I DUBBI”

Nuovo aggiornamento sul caso del piccolo Mauro Romano, a Storie Italiane. La mamma Bianca è tornata a parlare della somiglianza fra il figlio, scomparso negli anni ’70 da Racale, e uno ‘sceicco’ (sarebbe meglio dire un imprenditore) di Dubai: “Io non ho detto con certezza che quello sia mio figlio, ho detto che le cicatrici sono simili, così come lo sguardo, e per questo ho chiesto il dna, perchè ho avuto il dubbio. Ora l’ho ancora di più, perchè tutti mi dicono che ci sono cicatrici e segni, ma lo chiedo alle autorità perchè loro hanno il potere, chiedo solo quello. Io ho sempre il dubbio, ci sono tante voci. Sono 44 anni che lo stiamo cercando, se io mi sono rivolta a voi è per sensibilizzare il cuore delle persone, che dicano la verità. Penso che qualcuno ha visto e sentito, o è arrivato un ufo e si è volatilizzato?”.

In collegamento con Storie Italiane anche il collega Francesco Fredella, che ha spiegato: “E’ semplicissimo dire si al test del Dna. Per quale motivo quest’uomo potentissimo non dica sì, non ceda nemmeno per un attimo a fare l’esame del dna, se c’è la certezza che non è lui faccia il test, io mi appello alla sua sensibilità, ci sono mamma e papà che lottano da quasi 50 anni per cercare il piccolo Mauro, scomparso da una città della Puglia, senza motivo, non è stato rapito da un ufo come diceva la mamma ma qualcuno l’ha rapito, se è quell’uomo allora solo il test del dna potrebbe dare un risultato, appelliamoci alla scienza, qui non si va per esclusione ma su dati scientifici, almeno togli il dubbio a questi genitori che soffrono palesemente davanti alle telecamere”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CASO MAURO ROMANO, PAOLA, MOGLIE ROMANELLI: “BASTA ACCUSE, NOI NON VIVIAMO PIÙ”

A “Storie Italiane” si torna a parlare del caso di Mauro Romano, secondo la cui famiglia sarebbe il magnate Al Habtoor, oggi residente negli Emirati Arabi Uniti. In collegamento televisivo con la trasmissione di Rai Uno è intervenuta la signora Paola, moglie di Romanelli, ex barbiere di Racale che viene accusato di avere venduto il bambino 44 anni fa: “Dal 2010, quando i Romano ci hanno accusato, non si vive più. Siamo sputtanati in tutta l’Italia. Io non so il perché ci abbiano accusati per non avere fatto niente. Il processo è stato fatto solo sui giornali e nelle televisioni. Noi non viviamo più. Abitiamo in questa casa dal 1975, abbiamo sempre fatto prestiti con la banca per finirci la casa, nessuno ci ha mai dato soldi”. Secondo la criminologa Roberta Bruzzone, “è un’inchiesta complessa. Questa vicenda, prima di approdare sui media, avrebbe dovuto avere perlomeno una prima sentenza, per capire quale sia la referenzialità di questo impianto accusatorio”.

MAURO ROMANO “NON PUÒ ESSERE AL HABTOOR”

“Dicono che non sanno niente perché non hanno perso niente, ma io ho perso un figlio”, ha asserito nei giorni scorsi la signora Bianca, mamma di Mauro Romano, in riferimento alla famiglia Romanelli. La signora Paola ha quindi replicato, dicendo che lei incontrerebbe la signora Bianca per chiarirsi, per trovare un punto di incontro. Secondo il racconto di una donna, effettuato davanti al pubblico ministero, Sergio, figlio dei Romanelli, “è una persona molto introversa, la madre lo manipola, lui è succube di lei. Sergio non ha mai fatto riferimento alla vicenda della scomparsa del piccolo Mauro Romano, ma sono più che convinta che non parlerebbe mai per proteggere i propri genitori”. Gli avvocati della famiglia Romanelli hanno dichiarato: “Questi elementi erano già stati vagliati nel 2011, nell’indagine effettuata dopo la denuncia dei coniugi Romano, ma il Gip aveva archiviato tutto, dicendo che gli elementi erano congetturali e sprovvisti di qualsiasi fatto probatorio. La vicenda della pista araba è in tal senso emblematica, perché già a dicembre noi sapevamo che Mauro non poteva essere questa persona”.