E’ stato condannato in Appello il Comune di Lodi, a seguito del regolamento istituto nel 2017, che di fatto impediva ai figli degli extracomunitari con basso a reddito, di poter accedere al pasto delle mense a scuola, e nel contempo, allo scuolabus. Dopo la condanna in primo grado, lo stesso comune lodigiano aveva presentato ricorso attraverso il sindaco leghista Sara Casanova, e nella giornata di ieri la corte di Appello di Milano, “ha accertato – come si legge nelle sentenza pubblicata dal sito di Avvenire – la condotta discriminatoria del Comune di Lodi”, condannando lo stesso al pagamento delle spese processuali pari a 7.500 euro, nonché al rimborso spese e altri oneri di legge in favore degli avvocati dell’altra parte.



La legge introdotta nel 2017, poi entrata in vigore nel 2018, aveva fatto il giro del web e del mondo, e obbligava i cittadini non appartenenti all’Unione Europea a presentare una complicata certificazione riguardante il proprio patrimonio, per poter accedere a prestazioni sociali agevolate.

CASO MENSE LODI, ASGI: “LO STRANIERO NON PUO’ ESSERE PENALIZZATO”

Immediata era stata la protesta dei cittadini, dei genitori delle scuole primarie di Lodi, quindi di altre realtà religiose, politiche e civili, che avevano altresì avviato una raccolta fondi per permettere a tutti i bambini di poter aver acceso alle mense, arrivando a raccogliere più di 100mila euro. Nel contempo l’Associazione degli Studi Giuridici sull’Immigrazione aveva avviato una causa verso il comune di Lodi, e il 13 dicembre del 2018 il tribunale di Milano aveva riconosciuto l’operato discriminatorio, obbligando il Comune a rivedere il regolamento, decisione contro cui la sindaca di Lodi aveva appunto presentato ricorso. Stando a quanto spiegato dall’Asgi: “dopo numerose sentenze di Tribunale che già avevano confermato questo principio, si tratta della prima decisione di Corte d’Appello che interviene su questa materia”. La stessa associazione aggiunge che “Lo straniero non può essere gravato, in ragione della sua sola cittadinanza, di oneri che rendono di fatto impossibile l’accesso a importanti prestazioni sociali come la mensa scolastica, il trasporto scolastico, il sostegno ai disabili”.



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