Si riaccendono i riflettori su un caso di cronaca che risale agli anni ’80, associato poi nel ’97 al caso Orlandi con tanto di archiviazione del caso. Si tratta di Mirella Gregori, quindicenne all’epoca, sparita e mai ritrovata. Solo inseguito si ritenne che i due casi non avessero alcuna matrice comune. A riportare l’attenzione sul caso Gregori, come riporta La Repubblica, non è stata solo la Commissione parlamentare d’inchiesta, ma lo ha fatto anche la nota criminologa Roberta Bruzzone che, insieme al suo team, sta chiedendo di riaprire il caso cercando nuovi elementi.



La criminologa ha ricordato la vicenda in uno dei suoi ultimi libri, dando un nuovo spunto di lettura alla vicenda, con una visione che potrebbe portare alla realtà dei fatti. Roberta Bruzzone ritiene che, a anche distanza di tempo, si potrebbero trarre aspetti decisivi dai diari della giovane ragazza che, a quanto pare, non furono visionati, o non lo furono con la dovuta precisione.



MIRELLA GREGORI: LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Per capire da dove partire occorre fare qualche passo indietro, risalendo all’epoca dei fatti. Il caso fu inizialmente archiviato a seguito delle dichiarazioni dei presunti rapitori della Gregori che fecero credere di essere coinvolti anche nel caso Orlandi, chiedendo la scarcerazione del turco Ali Agca, attentatore di papa Wojtyla e anch’esso al centro di questa intricata vicenda. Non furono però mai trovate prove su questi personaggi. Quel che è certo è che l’ultima persona che Mirella avrebbe visto il 7 maggio 1983 fu l’amica Sonia De Vito, a cui raccontò un luogo in cui doveva recarsi diverso rispetto a quello detto ai genitori, a cui aveva fatto credere di doversi incontrare con un vecchio compagno delle medie, tale Alessandro.



Negli anni si sono succedute varie ipotesi: da quella del serial killer, all’accostamento con la Orlandi alla possibilità che la ragazza fosse entrata in uno strano giro per provare a reperire i soldi che sarebbero potuti servire ai genitori per l’acquisto di un appartamento. Sul caso è però sempre aleggiato il mistero.

L’INDAGINE DI ROBERTA BRUZZONE: LA “SVOLTA” NEI DIARI?

Nel libro su Mirella Gregori, Roberta Bruzzone ha cercato di dare un’identità alla giovane quindicenne, troppo offuscata negli anni, persa tra sospetti e ipotesi sfumate. La criminologa ha ritenuto di dover ripartire dai diari, ricchi di tutto ciò che un’adolescente può decidere di nascondere o di rivelare solo alle pagine private di un quaderno. Da qui potrebbero emergere nomi e cognomi, o comunque una nuova pista da seguire.

I depistaggi intercorsi negli anni lasciano ad oggi troppi vuoti: dalle reticenze dell’amica, alle telefonate anonime, al dubbio su un appuntamento improvvisato di Mirella o premeditato. Quello che però fa notare Roberta Bruzzone insieme agli altri autori del libro è come per il caso Orlandi vennero sentite 27 persone, mentre per quello Gregori solo 5. Inoltre nel caso Orlandi sembrava essere nata una sorta di trattativa per rilasciare la ragazza, invece Mirella fu data praticamente subito per spacciata. Anche queste riflessioni, secondo il team di esperti, potrebbe aiutare ad arrivare ad una risoluzione del caso.