E’ stato definito almeno apparentemente un vero e proprio colpo di scena, l’ultimo dettaglio emerso nell’ambito del giallo sulla morte di Liliana Resinovich, il cui giallo è stato affrontato in un’ampia parentesi nell’ultima puntata de La vita in diretta. Una testimone avrebbe riferito di aver visto Liliana il 22 dicembre e poi di essere andata in questura a denunciare quanto aveva visto solo il 27 dicembre. La donna, come spiegato dall’inviata del programma di Rai1, avrebbe detto di aver visto Liliana nella zona dell’Ospedale Maggiore che si trova a circa 3 chilometri dal luogo in cui il corpo di Lilly è stato rinvenuto cadavere solo il 5 gennaio scorso.



La donna è convinta di aver visto Liliana quella mattina – nonostante fosse scomparsa il 14 dicembre – e ha svelato che portava con sé una sacca color tortora a tracolla, aspetto finora inedito dal momento che si era sempre detto che la donna avesse lasciato la borsa a casa. La teste in questione sarebbe assolutamente convinta di aver riconosciuto la Resinovich, esattamente 8 giorni dopo la sparizione di Liliana.



Caso Liliana Resinovich, il racconto choc di una nuova testimone

La nuova testimone avrebbe rivelato particolari importanti sul conto di Liliana Resinovich, della quale avrebbe riconosciuto il ciuffo biondo, descrive bene gli abiti indossati e parla di questo zaino piccolo sulle spalle di questa signora minuta. Il racconto è stato reso nel corso della trasmissione di Rai1, ai cui microfoni la testimone ha svelato: “E’ passata affianco a me e le ho dato strada perché nell’essermi alle spalle ha fatto un verso particolarmente nervoso, forte, al punto che mi son girata e le ho dato strada”.



A detta della donna, “c’era solo lei alle mie spalle che è arrivata all’improvviso, mi ha superato ed ha continuato da sola. Era davanti a me, camminando molto veloce. Io mi sono dovuta fermare perché aspettavo l’autobus. Non ha attraversato la strada ma o è entrata in Ospedale o si è diretta verso una via”. A colpire particolarmente la testimone sarebbe stato il colore del pantalone nero: “Aveva un giubbotto corpo sportivo del tipo imbottito e una struttura molto magra”. Quindi ha svelato la presenza di una borsa a tracolla che teneva sul lato sinistro color tortora scuro ed era una borsa di tipo a sacca. “L’ho vista bene in viso perché oltretutto non aveva neanche la mascherina. Aveva gli occhiali, questo ciuffo chiaro ed aveva sicuramente un cappello in testa ma con i capelli che le fuoriuscivano”, ha aggiunto la donna. Il 27 dicembre si sarebbe recata in questura “perché ho realizzato che la persona vista il 22 era la signora”, ha ribadito. Secondo Roberta Bruzzone, tuttavia, potrebbe essersi trattato di un aspetto di tipo suggestivo alla luce del “bombardamento” mediatico, trattandosi della prima segnalazione post scomparsa. Sarà comunque l’autopsia a confermare o smentire il racconto della presunta testimone.