Si parla del caso di Roberta Repetto stamane negli studi di Storie Italiane alla luce della sentenza in Appello che ha ribaltato quella in primo grado assolvendo il Guru del centro olistico ligure, e riducendo la pena al medico bresciano. La sorella di Roberta Repetto, in collegamento con il programma di Rai Uno, ha commentato: “La sentenza di ieri ha assolto il guru del centro perchè il fatto non sussiste e ha ridotto la pena al medico che ha operato mia sorella asportando un neo senza anestesia su un tavolo da cucina a un anno e quattro mesi, è una sentenza che ci ha scioccati, toccati, colpiti, me e i miei famigliari e tutti quelli che mi sono stati vicini, ho ricevuto tantissimi messaggi di persone indignate”.



E ancora: “La sentenza si accetta e si subisce anche ma proviamo un senso di giustizia. Restiamo in attesa delle motivazioni e ricorreremo in Cassazione. Siamo rimasti sconvolti – ha ribadito Rita Repetto, sorella di Roberta – non ce l’aspettavamo, le carte parlano chiaro, tutto diceva che mia sorella non ha scelto di morire da sola a 40 anni piena di dolori e di metastasi. Restiamo in attesa, sono colpita e scossa dalla vicenda come tutta Italia, la pena data ad un medico è la stessa di un medico che sbaglia un’operazione in un ospedale ma a mia sorella, ripeto, è stato tolto un neo su un tavolo da cucina senza esame istologico ne nulla”.



CASO ROBERTA REPETTO, LA SORELLA: “NON CI FERMEREMO”

La sorella della povera Roberta Repetto, ha aggiunto: “Non ci fermeremo, questa sentenza sottolinea il grande vuoto normativo che abbiamo su tema della manipolazione e plagio, che è stato depenalizzato nel 1981, mia sorella non ha scelto di non curarsi e di morire a 40 anni liberamente, è stata soggiogata, è chiara questa cosa, ma non vi è un reato che riconosca questa cosa, questo mi fa ancora più voglia di proseguire il lavoro fatto con la mia associazione, ora più che mai c’è bisogno che tutti debbano comprendono i comportamenti di una persona a noi cara che sta entrando in una realtà non sana. Questa sentenza ce lo fa capire”.

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