Ora non ci sono più dubbi, il neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sarà condannato per il caso Stormy Daniels. Dopo la sentenza emessa la scorsa primavera, il prossimo 10 gennaio, quindi dieci giorni prima il suo insediamento, il tycoon newyorkese conoscerà l’esito della condanna anche se è già stato anticipato che lo stesso non dovrà finire in carcere, di conseguenza non dovrà affrontare alcuna sanzione penale per il processo noto come “hush money”. A confermare la condanna, come riferisce la CNN, è stato il giudice Juan Merchan, che ha quindi respinto il tentativo del futuro commander in chief di annullare il precedente verdetto dopo la sua rielezione. Di fatto Trump sarà il primo condannato della storia a diventare presidente.
“Una sentenza di scarcerazione incondizionata sembra essere la soluzione più praticabile per garantire la definitività e consentire all’imputato di perseguire le sue opzioni di appello”, ha aggiunto lo stesso giudice, in merito alla condanna, facendo quindi capire come Trump potrà ricorrere in Appello contro la stessa, ma una richiesta che non sarà urgente visto che appunto il presidente degli Stati Uniti non sarà incarcerato.
CASO STORMY DANIELS, TRUMP CONDANNATO: LA MOSSA DEL GIUDICE MERCHAN
Elie Honig, analista legale senior della CNN, ha commentato la decisione del giudice sul caso Stormy Daniels parlando di “Mossa intelligente”, e ancora: “Annunciare in anticipo che non avrebbe imposto alcuna punizione e che avrebbe tenuto il procedimento da remoto, indebolisce qualsiasi tentativo da parte del team di Trump di sostenere in un tribunale federale che la condanna impone un onere importante”.
La sentenza del giudice Merchan è stata emessa nella giornata di ieri, venerdì 3 gennaio 2025, e fa riferimento alla precedente condanna avvenuta lo scorso maggio 2024 per ben 34 capi di imputazione, dopo aver falsificato dei documenti aziendali e dopo aver pagato il suo avvocato dell’epoca, Michael Cohen, con 130.000 dollari, soldi che poi sarebbero finiti nelle tasche dell’ex pornstar per tacere la sua relazione extra coniugale con il presidente. Nel caso in cui lo scandalo sarebbe emerso, avrebbe potuto compromettere le elezioni del 2016, quelle che poi portarono all’effettiva “incoronazione” del tycoon di New York.
CASO STORMY DANIELS, TRUMP CONDANNATO: LE PAROLE DEL PORTAVOCE
Gli avvocati di Trump avevano provato a respingere la condanna per via dell’immunità presidenziale, così come concesso anche dalla Corte Suprema, e il respingimento è stato presentato anche dopo l’elezione dello scorso novembre, sottolineando che si trattava di “un impedimento legale” per il presidente. Il giudice ha però tirato dritto e alla fine è arrivata la condanna che sarà comunque soft.
Per il portavoce di Trump, Steven Cheung, la sentenza di venerdì rappresenta una “violazione diretta” della decisione della Corte Suprema sull’immunità, aggiungendo che: “Al presidente Trump deve essere consentito di continuare il processo di transizione presidenziale e di svolgere i doveri vitali della presidenza, senza essere ostacolato dai resti di questa o di qualsiasi residuo della Caccia alle streghe. Non ci dovrebbero essere condanne e il presidente Trump continuerà a combattere contro queste bufale finché non saranno tutte morte”.