Caso Valentina Pitzalis e Manuel Piredda: cosa è successo
Il caso di Valentina Pitzalis sarà al centro della nuova puntata de Il Terzo Indizio, in onda questa sera 2 settembre 2022 su Rete 4. Si tratta di un caso complesso che vede protagonista una donna, scampata ad un femminicidio ma di cui si porta per sempre dietro i segni. Eppure quella stessa donna per molto tempo è stata considerata non vittima ma carnefice. Tutto inizia la sera del 17 aprile 2011 a Bacu Abis, piccolo paese del Sulcis Iglesiente a 11 km da Carbonia. La mezzanotte è passata da circa 10 minuti quando alla centrale dei Carabinieri arriva l’allarme in seguito ad un incendio in una casa popolare in viale della Libertà 81.
Si tratta dell’appartamento occupato abusivamente da Manuel Piredda, ex marito di Valentina Pitzalis. A dare l’allarme, come rammenta Neraedintorni.it, sono stati i vicini di casa del piano di sotto, preoccupati dopo le urla provenienti dall’abitazione e le richieste di aiuto di una donna. Sul posto accorrono carabinieri, vigili del fuoco e personale del 118, i quali si trovano di fronte ad una scena shock. Le fiamme avvolgono l’abitazione mentre si sentono i lamenti di una persona. All’interno dell’appartamento sono presenti due persone: una immobile ed apparentemente priva di vita, l’altra presumibilmente ancora viva. Si tratta rispettivamente di Manuel Piredda e Valentina Pitzalis, ex coniugi.
Caso Valentina Pitzalis chiuso dopo 9 anni dal rogo
E’ una scena del crimine inquietante, quella in cui si ritrovano i carabinieri accorsi nell’abitazione in fiamme. Manuel Piredda viene ritrovato con addosso dei guanti in gomma ed accanto uno straccio imbevuto di benzina con ciò che resta di una bacinella ormai fusa dal rogo. L’uomo, in posizione fetale, è morto ustionato. Nella medesima abitazione c’è anche l’ex moglie Valentina Pitzalis, ancora in fiamme ma viva per miracolo. Intorno alle 2 di notte la ragazza, che all’epoca dei fatti ha 27 anni, giunge al Pronto Soccorso dove risponde alle domande dei Carabinieri: “Manuel mi ha buttato benzina addosso e messo fuoco”, spiega. “Perchè lo ha fatto”, le domandano i carabinieri. “Perchè è un bastardo”.
Quella sera Valentina Pitzalis si era recata dall’ex marito Manuel Piredda per portargli dei documenti. Lui la cosparse di benzina dandole fuoco. Lei, miracolosamente salva, svela ai carabinieri il gesto folle compiuto dall’ex marito, poi resta in coma farmacologico per quasi tre mesi. Al suo risveglio riconferma la precedente versione. Le indagini degli inquirenti conducono alla medesima conclusione. Ma l’incubo per Valentina Pitzalis è tutt’altro che concluso dal momento che i genitori di Manuel Piredda accusano l’ex nuora di essere stata lei ad aver ucciso il figlio. Viene così aperta una indagine nel corso della quale la donna viene accusata di omicidio volontario. Solo nove anni dopo il drammatico incendio nell’abitazione di Bacu Abis, la giudice, Maria Gabriella Muscas, ha archiviato il fascicolo aperto dalla Procura di Cagliari, a seguito dell’esposto presentato dai genitori di Manuel Piredda morto nel rogo. “Si deve concordare con le argomentazioni del pubblico ministero circa l’insussistenza dei presupposti per l’esercizio dell’azione penale nei confronti di Valentina Pitzalis e ciò per l’assoluta inconsistenza di quelli che gli opponenti ritengono elementi a carico”, ha scritto la giudice, mettendo fine all’incubo della Pitzalis.