Aperta un’inchiesta riguardante il presunto finanziamento da 3.5 milioni di euro al Movimento 5 Stelle da parte del governo del Venezuela. Stando a quanto riferito nelle ultime ore dai principali organi di informazione online, la procura di Milano vuole fare luce sulla notizia di inizio settimana, secondo cui il dittatore Nicolas Maduro, avrebbe finanziato il partito pentastellato nel 2010. Al momento, è importante sottolinearlo, si tratta semplicemente di un fascicolo conoscitivo, senza alcuna persona iscritta sul registro degli indagati, ne tanto meno senza ipotesi di reato, ma il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli intende semplicemente fare chiarezza, escludendo qualsiasi tipo di illecito. Sono tanti infatti gli aspetti poco chiari di questa vicenda portata alla luce dal quotidiano ABC, a cominciare dal constatare se effettivamente Nicolas Maduro, nel 2010 ministro degli esteri di Hugo Chavez, abbia sovvenzionato il Movimento 5 Stelle.
CASO VENEZUELA-M5S, CONTE: “FAKE NEWS”
Inoltre, il giornale spagnolo non fa chiarezza su chi sia stato il destinatario effettivo dell’eventuale assegno, se le casse dei grillini, o se uno dei suoi fondatori, Gianroberto Casaleggio. Resta la forte sensazione che si tratti di una storia messa in piedi per recare danni ai pentastellati, la più classica delle fake news, come tra l’altro ha sottolineato anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte: “I responsabili del M5S – le parole del premier riportate dai colleghi di Fanpage – hanno già assicurato che si tratta di una fake news. Penso che non ci sia nulla da chiarire”. Numerosi sono comunque gli esponenti politici che hanno invocato chiarezza, a cominciare dal leader di Italia Viva, l’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, che ha spiegato: “È giusto che si indaghi sui soldi venezuelani a M5s, come si è indagato sui rubli di Salvini, che poi non c’erano. Secondo me le idiozie sul Venezuela le dicevano gratis. Siccome sono italiano, spero che sia tutto falso. La speranza è che si possa fare politica confrontandosi sulle idee e non tirandosi addosso le inchieste”.