A “Fuori dal Coro”, trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano e andata in onda nella serata di ieri, martedì 9 novembre 2021, è stato affrontato il caso Waterford, cittadina ubicata nella porzione meridionale dell’Irlanda e che vanta un primato di cui andare fieri. Quale? Il 99,7% dei suoi abitanti è vaccinato con doppia dose contro il Coronavirus. Una notizia certamente positiva, a cui tuttavia fa da contraltare una statistica negativa: Waterford ha anche il più elevato tasso di contagi dell’intera nazione e i nuovi casi di positività sono letteralmente alle stelle.



A confermare la notizia è stato il dottor Dermot Nolan, dell’ospedale Tramore di Waterford (responsabile dell’Irlanda per l’asma), il quale, ai microfoni del programma targato Mediaset ha dichiarato: “Sì, personalmente io ho pazienti di questo tipo, ovvero vaccinati con ciclo completo e contagiati dal virus. Tutti i vaccini anti-Covid proteggono dall’ospedalizzazione, da conseguenze gravi, dalla morte, ma non dal contagio”.



WATERFORD, IL PAESE D’IRLANDA CON PIÙ VACCINATI È ANCHE QUELLO PIÙ CONTAGIATO

Nel corso del servizio mandato in onda a “Fuori dal Coro”, un cittadino di Waterford ha testimoniato di avere contratto il Coronavirus nonostante abbia completato il ciclo di vaccinazione: “Anche altri componenti della mia famiglia e alcuni miei amici l’hanno preso”, ha precisato l’uomo. Il confronto con l’Italia è impietoso, perlomeno nel breve periodo: negli ultimi 7 giorni, nella città irlandese, sono stati rilevati 1.481 casi Covid ogni 100mila abitanti. Per rendere l’idea, nello stesso periodo a Milano sono stati 38 ogni 100mila abitanti.



Chris Mullhall, in servizio presso l’università locale, ha rivelato il segreto di Waterford, che, a dispetto dei numerosi contagi, mantiene sotto controllo il tasso di morti e ammalati: “Abbiamo imparato a convivere con Covid-19. Abbiamo sempre obbedito a tutte le regole e le restrizioni che ci sono state imposte o suggerite. Noi ad esempio non andiamo nelle discoteche e anche nei ristoranti non andiamo spesso, anche se per quest’ultimo aspetto abbiamo il Green Pass, il pass sanitario, che ci tutela”.