Come sappiamo il servizio de Le Iene che riguarda il caso Zarate-Lazio non andrà in onda: lo abbiamo spiegato ieri, riportando il comunicato della trasmissione Mediaset che ha spiegato come il clamore per l’annuncio della messa in onda abbia fatto pensare che sia giusto dare il diritto di replica a Claudio Lotito. Intanto però il popolo del web si è già scatenato: lo ha denunciato Filippo Roma, che ha condotto l’inchiesta insieme a Marco Occhipinti. La Iena ha pubblicato su Instagram uno screenshot di un suo messaggio precedente, nel quale parlava di aver ricevuto in regalo un pallone da calcio degli anni Trenta. Bene: sotto il suo post, cerchiato in rosso per farlo notare a prima vista, compare il commento di un utente che non usa mezzi giri di parole per commentare – non ci sono riferimenti espliciti, ma di cosa si tratti è chiaro – il servizio su Zarate.
CASO ZARATE, FILIPPO ROMA MINACCIATO SUL WEB
“Una m*rda come te, co sta faccia da c*zzo, giusto della Roma poteva esse”. E poi ancora “pezzo di m*rda, magari te tirano una pistolettata in faccia”. Chiaramente non c’è alcun bisogno di commentare, se non con il fatto che continuiamo a trovare incomprensibile come si possa arrivare a minacce di morte (che saranno pure indirette, ma quelle sono) e comunque insulti gratuiti per un approfondimento su una squadra di calcio. Noi, possiamo solo limitarci a ricordare che la potenziale “accusa” mossa a Lotito sarebbe quella di aver pagato in nero una parte dello stipendio di Zarate, facendo passare i soldi tramite una società inglese che li avrebbe poi recapitati a Sergio Zarate, fratello e procuratore di Mauro e visto – senza gloria – con la maglia dell’Ancona nel nostro campionato.
La vicenda risale al 2008: la Lazio acquista Mauro Zarate dall’Al-Sadd, dopo un prestito semestrale al Birmingham. Con i biancocelesti l’argentino è una rivelazione: inizia alla grandissima e chiude il primo campionato con 13 gol, timbrandone anche 3 in Coppa Italia. Purtroppo l’anno seguente è decisamente peggiore, nel terzo c’è un tentativo di rinascita (9 reti in Serie A) ma poi decide di passare all’Inter, dove la sua stella appassisce. Tornato alla Lazio, gioca una sola partita in campionato e sei in Europa League; torna al Vélez Sarsfield da dove aveva cominciato, fa benissimo (18 gol in 28 partite) ma è l’ultimo sussulto, le sue ultime stagioni in Inghilterra e il passaggio di un anno e mezzo alla Fiorentina lo vedono comprimario e con un fiuto del gol ormai perso. Infatti, tra il 2014 e il 2017, segna un totale di 10 reti nei tornei nazionali: meno di quanto aveva fatto nel suo primo anno alla Lazio.