In attesa che l’Inps provveda al pagamento della cosiddetta Cassa Integrazione Coronavirus con una circolare che attuerà quanto previsto dall’ultimo decreto “Cura Italia”, vediamo in cosa consiste e a chi spetta questa misura che va a sostegno delle imprese colpite dalla pandemia. Come è noto, il suddetto decreto contiene delle prime disposizioni per dare un supporto economico a tutti quei cittadini danneggiati dall’emergenza sanitaria ricordando che l’indennità arriva fino a un massimo di 1400 euro. Il Governo ha confermato che il pagamento avverrà entro un mese dall’inoltro della stessa domanda, sia per la CIG ordinaria sia per l’assegno ordinario del FIS, ovvero il Fondo di Integrazione Salariale, per quella che sarà una platea di circa 4,5 milioni di lavoratori. Tuttavia, anche per via della mancanza di fondi e in attesa che l’Unione Europea si pronunci in merito al tema dei prestiti, l’iter burocratico per l’accreditamento appare un po’ più lungo rispetto alle attese. (agg. di R. G. Flore)



IN ATTESA DELL’INPS PER I PAGAMENTI

La cassa integrazione per l’emergenza coronavirus doveva essere pagata al 15 aprile, ma così non è avvenuto: per quel giorno e per la fine settimana sono stati pagati i bonus 600 euro tramite accredito su conto corrente mentre per la CIG – anch’essa prevista dal Decreto Cura Italia di marzo – i tempi purtroppo si allungano. Complice la mancanza di fondi (in attesa delle decisioni Ue sugli strumenti di liquidità e prestiti) e la lunghezza dell’iter burocratico, i tempi per l’assegno di aprile 2020 si dilatano per quanto riguarda l’accredito diretto dell’Inps per la cassa integrazione. Di fatto ad oggi solo nel caso di anticipo da parte del datore di lavoro (con eventuali prestiti delle banche, qui gli interventi nel Dl Liquidità Imprese sono molto utili) i pagamenti della CIG sono giunti ai lavoratori.



La tempistica più plausibile ad oggi è che il primo pagamento della cassa integrazione arriverò un mese dalla data di presentazione della domanda: dopo l’iter procedurale svolto dalla singola Regione (in Lombardia si è scelto di anticipare la Cig per andare incontro ai lavoratori) il compito passa all’INPS, che dopo le proprie valutazioni, provvede a pagare il lavoratore. Il 16 aprile l’Abi ha diffuso una nuova circolare per tutte le banche con le procedure rese più rapide per l’antico della cassa integrazione, ma si attendono ancora decisioni ufficiali dell’Inps circa le date che vedranno gli accrediti per i milioni di lavoratori in attesa della CIG.



CASSA INTEGRAZIONE, COME CHIEDERLA: INFO MINISTERO LAVORO

Con la circolare n.8 del 2020 il Ministero del Lavoro ha fornito le prime indicazioni sugli ammortizzatori sociali con causale “COVID-19” previsti per la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna ma anche per tutti quelli poi estesi al resto d’Italia con il Decreto Cura Italia. «L’analisi della circolare restituisce, a imprese e professionisti, chiarimenti utili sull’iter da seguire per l’invio delle domande di trattamento ordinario di integrazione salariale per le aziende che si trovano già in CIGS», spiega il focus del portale Ipsoa; diversa è invece la situazione per la Cassa integrazione in deroga e ordinaria laddove tempistiche, come abbiamo visto qui sopra, sono ancora più lente.

Nella circolare viene scandito ogni dettaglio per chiedere la cassa integrazione nei vari casi e modi previsti dallo Stato: in particolare, per la cassa in deroga è previsto l’inoltro della domanda sul canale della CIGSOnline o in alternativa tramite invio cartaceo. A questo indirizzo ecco la circolare dove poter trovare tutte le indicazioni e i consigli per richiedere domanda sulla cassa integrazione, sempre nell’attesa che l’Inps pubblichi le date dei pagamenti fornendo le adeguate spiegazioni su iter e road map.