Sono più di un milione i lavoratori che attendono la cassa di integrazione. E questo perché l’Inps non ha caricato i dati sul sito, nonostante le aziende abbiano inviato il documento per l’accredito all’Istituto previdenziale. Lo rivela Repubblica, spiegando che ci sono ancora tantissime persone in attesa di ricevere la cassa integrazione di marzo e aprile. Sarebbero quasi un milione e mezzo, anche se l’Inps sul suo sito scrive quasi 420mila. Ma se si sottrae dal numero dei beneficiari potenziali quelli già pagati da Inps o imprese si ottiene quasi 830mila. Ma non tutte le imprese dove lavorano questi 830mila avrebbero (ancora) presentato l’SR41, il documento che contiene i dati dei lavoratori messi effettivamente in cassa con le coordinate bancarie di ciascuno per l’accredito delle somme sul conto corrente. Si tratta di un documento chiave quindi. Per l’Inps sono rimasti quelli di 420mila lavoratori, mentre le altre imprese non l’hanno mandato. Un documento interno, citato dal quotidiano, rivela una realtà diversa.



CIG, UN MILIONE IN ATTESA? INPS SMENTISCE: “NO, 420MILA”

Sono 4,8 milioni circa i lavoratori per i quali è stata fatta richiesta di cassa integrazione. Se si tolgono i 3,3 milioni già pagati, emerge che 1,5 milioni sono quelli che stanno aspettando da mesi il pagamento. Per la precisione 1.439.520, secondo il documento citato da Repubblica. Decisamente più di 420mila persone come aveva indicato l’Inps. In questo milione e mezzo potrebbero esserci dei doppioni, nominativi che si ripetono perché un’impresa può mandare anche più di un SR41 con i nomi degli stessi lavoratori. Quindi questo dato andrebbe considerato al “lordo”, andrebbe prosciugato dai doppioni. Un lavoro che però l’Inps non fa, che invece sul sito pubblica il numero delle domande SR41 e i lavoratori pagati, dimenticando di pubblicare il totale dei lavoratori di cui conosce l’Iban. Stando a quanto riportato da Repubblica, potrebbe essere attorno al milione il numero dei lavoratori ancora in attesa dei soldi di marzo e aprile della cassa integrazione. Un motivo ulteriore per dare un’accelerata alla macchina statale. «Entro venerdì 12 giugno pagheremo tutte le 419 mila domande di cassa integrazione giacenti», promette intanto Pasquale Tridico, presidente dell’Inps. Poi la versione ufficiale sul numero: «L’unica cosa che conta è il numero dei modelli SR41 che ci arrivano: sulla base di quei moduli io posso finalmente emettere l’ordine di pagamento, perché c’è scritto l’Iban del lavoratore e il numero di ore lavorate. Sono le richieste effettive quelle che contano».

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