Melania Rizzoli
, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, interviene sulle polemiche riguardanti la Cassa integrazione in deroga smentendo i numeri pubblicati dall’Inps nel suo ultimo report. «Sono oltre 66mila le domande pervenute per circa 200mila lavoratori che possono andare in banca a chiedere l’anticipazione sociale della cassa integrazione in deroga (Cig) in Lombardia per il coronavirus, per 1.400 euro forfettari». La Regione Lombardia, spiega Rizzoli, sta autorizzando oltre 3mila domande di Cassa integrazione in deroga. «E arriveremo presto a completare l’invio delle richieste». L’assessore lombardo dunque sottolinea come «il sito dell’Inps non sia aggiornato tempestivamente in quanto, giovedì 30 aprile riporta solo il numero dei decreti inviati fino a venerdì della settimana scorsa».
Per Rizzoli è «inappropriato paragonarci ad altre Regioni», perché la Lombardia ha gestito situazioni diverse, per effetto dei decreti del premier Giuseppe Conte che hanno diviso il territorio lombardo in “zone rosse e gialle”, «con effetti giuridici diversi proprio sulla gestione della Cassa integrazione in deroga». Ma bisogna tener conto anche della densità delle imprese lombarde. «Per cui le domande presentate nel nostro portale sono più del doppio di quelle presentate alla seconda regione». Per questi motivi la Regione Lombardia ha deciso di affiancare all’accordo sull’anticipazione sociale un Fondo di Garanzia regionale con 5,5 milioni di euro del bilancio regionale. «Peraltro, il nostro Fondo di Garanzia non copre solo i lavoratori beneficiari della cassa integrazione in deroga decretata da noi. Ma anche quelli in cassa integrazione ordinaria per cui anche la decretazione è competenza dell’Inps».
Infine, Rizzoli chiarisce che nella sezione dedicata al Lavoro del sito regionale i lavoratori possono trovare copia della richiesta di cassa integrazione e portarla con sé nelle filiali delle banche per chiedere l’importo dovuto. (agg. di Silvana Palazzo)
CASSA INTEGRAZIONE, INPS: LOMBARDIA “MAGLIA NERA”
Ci sono più di 5 milioni di lavoratori che aspettano il pagamento della Cassa Integrazione del mese di marzo. E molti di loro, sugli 11 milioni che ne hanno diritto, dovranno aspettare ancora a causa dei ritardi delle Regioni che gestiscono quella cosiddetta in Deroga. Il settore delle aziende private, come riportato dal Corriere della Sera, è intervenuto anticipando per quasi 5 milioni di euro, riservandosi di compensare ciò con i contributi dovuti all’Inps. Nel frattempo, emergono le inefficienze di alcune regioni riguardo il completamento dell’iter burocratico. Basta dare uno sguardo al report pubblicato dall’Inps il 29 aprile con una mappa delle regioni che lascia interdetti. La Sicilia è l’esempio più eclatante, ma la maglia nera spetta sorprendentemente alla Lombardia che ha ultimato appena 40 pratiche di cassa integrazione. Quello della Sicilia è un caso emblematico: ci sono 1.175 domande decretate e 975 autorizzate, ma di queste solo 76 aziende con 178 lavoratori hanno ricevuto il pagamento della cassa integrazione.
CASSA INTEGRAZIONE, INPS: MARCHE PIÙ EFFICIENTE
In Sicilia le difficoltà sull’erogazione della Cassa Integrazione sono tali che il sistema informatico regionale è in default. La Regione ha quindi chiesto aiuto all’Anpal, fissando al 15 maggio il termine per completare l’esame delle istanze da inviare all’Inps. Questo vuol dire che i pagamenti non arriveranno prima della fine di maggio. Per questo l’Assessorato ha avviato un’indagine interna per comprendere questa criticità. Una situazione paradossale, se consideriamo che Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia e Veneto sono intorno al 50 per cento delle pratiche autorizzate. Ma ancor più paradossale è che la Sicilia, nonostante le sue difficoltà, ha pagato più lavoratori della Lombardia. Le domande decretate sono 8.009, di cui 4.502 autorizzate. L’iter burocratico di pagamento però si è concluso per appena 40 aziende con 63 lavoratori beneficiari dell’assegnato. La Lombardia è dunque all’ultimo posto nella classifica delle regioni, anche in proporzione al numero delle aziende presenti. Invece emerge l’efficienza delle Marche: 6.456 domande decretate, 6.075 autorizzate, di cui 3.283 pagate, quindi un terzo di quelle presentate. Le indennità sono state pagate a 7.028 lavoratori. Non parliamo di eccellenza, ma comunque il sistema si è rivelato efficiente.