Ok da Inps e Inail alla cassa integrazione se si superano i 35 gradi
Inps e Inail hanno dato il via libera alla cassa integrazione se si superano i 35 gradi per cercare di frenare l’aumento del rischio di infortuni sul lavoro a causa delle temperature elevate. Sono state pubblicate sui rispettivi siti le linee guide per accedere alla cassa ordinaria per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa. In merito alla temperatura, però, la circolare Insp, seppur faccia riferimento esplicito ai 35 gradi, questi fanno riferimento anche alla temperatura percepita (spesso superiore a quella registrata di bollettini meteo).
Nella richiesta di cassa integrazione se si superano i 35 gradi rientrano tutti quei lavori che avvengono in luoghi nei quali non ci si può proteggere dal sole. In questi rientrano, per esempio, la stesura del manto stradale, il rifacimento degli edifici (in particolare i tetti) e i cantieri, mentre la cassa sarà riconosciuta anche per tutte quelle lavorazioni che richiedono materiali che non sopportano il forte calore. Le linee guida per le richieste sono disponibili sui rispettivi siti degli Istituti, mentre le sedi territoriali Inps sono a disposizione delle aziende per chiarimenti e supporto nella presentazione della domanda.
Infortuni sul lavoro: cassa integrazione se si superano i 35 gradi
La decisione di rendere disponibile la cassa integrazione se si superano i 35 gradi è consequenziale all’aumento di infortuni sul lavoro che si stanno registrando ultimamente. Non sono stati pochi nel corso di queste ultime ondate di calore, mentre in generale il rapporto dell’Inail sul 2021 segna una crescita del 10% degli infortuni rispetto al 2020. Tornando al caldo, solamente in Liguria nel corso dell’ultima settimana le morti sul lavoro imputabili al caldo sono state 3, un serramentista, un elettricista e un lavapiatti.
Quella del caldo che causa morti e infortuni sul lavoro è una tendenza abbastanza diffusa sul nostro territorio in questo ultimo periodo di temperature elevatissime. Giungono notizie da tutto il territorio, con due braccianti morti in Calabria, un operaio in Trentino ed un altro a Rivoli. Si conta anche un morto a Modena, ma probabilmente l’elenco potrebbe essere molto più lungo, se fosse semplice dimostrare una correlazione tra il malore e il caldo. Tuttavia, grazie alla decisione di Insp e Inail di aprire la cassa integrazione se si superano i 35 gradi aiuterà sicuramente a prevenire eventuali infortuni o decessi a causa delle ondate di calore che da settimane attanagliano il nostro territorio.