Cassano: “No alla Juve? Non mi ha mai affascinato”

Antonio Cassano è uno dei personaggi più controversi della storia del calcio: un talento puro, gettato però via dalla scarsa applicazione e spirito di sacrificio. Ha fatto discutere tanto da giocare e lo fa ancor di più da opinionista, con idee spesso sopra le righe, palesate tramite la BoboTv o le pagine dei quotidiani, come Repubblica, che lo ha intervistato in vista di Roma Juve. Per l’ex attaccante, subito un commento sulla squadra bianconera: “La Juve con Allegri è un anno e mezzo che fa schifo, è rimasto a dieci anni fa. E ha la rosa più forte del campionato”.



Proprio ai bianconeri, Cassano ha detto più volte di no: “Non mi ha mai affascinato la Juve, nemmeno per un secondo: non c’entrava nulla con la mia idea di calcio. Lì sarei durato tre giorni: il primo giorno mi acquistavano, il secondo presentazione, il terzo mi cacciavano via. Buffon mi diceva: sei un cretino, da noi potevi vincere il Pallone d’oro. Io gli rispondevo: Gigi, io non timbro il cartellino, io all’allenamento devo divertirmi”.



Cassano: “Vorrei che Totti e Spalletti chiarissero”

Sono tanti, nel corso della carriera, gli allenatori e i compagni con i quali Cassano ha litigato. Tra questi c’è Spalletti, con il quale il rapporto si è rotto ai tempi della Roma, per poi ricucirsi più avanti. A Repubblica, Fantantonio ha rivelato: “Dopo l’allenamento alla Roma i più giovani portavano via le porte. Lui arrivò e ci disse: da oggi, le porte le toglie tutta la squadra. Metteva regole. Il volume della musica? Io lo tenevo alto, lui veniva e lo abbassava. Non guardava in faccia nessuno, Cassano, Totti o Montella: dopo tre giorni in cui mi sono comportato male mi ha tolto la fascia di vice capitano e mi ha messo fuori rosa, giustamente. Dopo che mi sono comportato bene, ma dovevo andare al Real, mi ha detto: tu potresti giocare con me. In 5 partite tra campionato e coppa feci 3 gol e 2 assist. Ancora oggi ci sentiamo: con lui puoi parlare di calcio, di vini, di cibo. A Roma lo hanno disintegrato, lui come Luis Enrique. Forse si saranno pentiti…”.



Proprio a Roma, Cassano ha stretto un’amicizia con Totti: “Ricordo le corse in Ferrari con Totti. Facevamo via di Trigoria a manetta, a chi arrivava primo al centro sportivo: chi si metteva davanti non faceva passare l’altro. Sa le volte che abbiamo rischiato di fare la frittata? All’Eur facevamo il circuito, dal Palaeur all’obelisco e ritorno, tre quattro giri alle 5 di mattina”. Proprio tra Totti e Spalletti non corre buon sangue. Cassano spera di vederli fare pace: “Sarei contento se facessero due chiacchiere. Luciano guardava al bene della squadra. Se a Totti chiedi “giocheresti?”, lui ti dice di sì anche oggi. Qualcuno se ne è approfittato per metterli contro”.