La Cassazione, in particolare la prima sezione penale, ha annullato senza rinvio l’ordinanza con la quale il giudice dell’esecuzione del tribunale di Roma aveva revocato la sentenza di patteggiamento della condanna a un anno e due mesi per peculato in riferimento all’omesso versamento delle tasse di soggiorno riscosse nei confronti di Cesare Paladino, amministratore della società che gestisce il Grand Hotel Plaza di Roma e padre di Olivia, compagna dell’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
A riferirlo è “Il Tempo”, che scrive che la decisione è maturata in una camera di consiglio svoltasi ieri, “accogliendo il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del giudice, risalente al 30 novembre scorso, che aveva revocato la sentenza di patteggiamento emessa nel luglio 2019 ritenendo che il fatto non fosse previsto dalla legge come reato. Il giudice aveva accolto l’istanza, in sede di incidente di esecuzione, presentata dalla difesa di Paladino dopo l’approvazione del decreto Rilancio, in cui è contenuta una norma – da alcuni definita pro-albergatori che prevede una sanzione solo in via amministrativa per tali condotte”.
CESARE PALADINO, LA CASSAZIONE RIBALTA TUTTO
In riferimento alla vicenda di Cesare Paladino, padre di Olivia, compagna dell’ormai ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il “Tempo” aggiunge che secondo la procura di Roma, la norma in questione non poteva essere applicata in modo retroattivo. “A mio avviso è una decisione che va rispettata e che segna continuità con l’orientamento già espresso in precedenza dalla Suprema Corte – ha asserito ai microfoni del quotidiano l’avvocato Stefano Bortone, difensore di Paladino –. Restano tuttavia molte perplessità sul piano giuridico e appare pertanto più una decisione dettata da motivi organizzativi che dall’intento di rispettare appieno i principi di diritto”. Rammentiamo che nei mesi passati non sono mancate le polemiche attorno a questa vicenda legale e al proscioglimento del suocero di Giuseppe Conte, poiché giunto proprio dopo una norma da lui varata.