La Corte di Cassazione ha appena confermato che qualora l’abitazione sia compresa in un condominio e conferito ad un trust, l’amministratore condominiale tenuto a riscuotere tutte le spese direttamente al trastee. E’ su questa figura che gravano tutte le spese condominiali per la gestione dei beni comuni all’interno di un condominio.



Cassazione e Trust: a pagare le spese deve essere il trastee

A deciderlo è stata la Corte di Cassazione con la recente ordinanza n.3190, ha depositato lo scorso 2 febbraio 2023. L’amministratore di un condominio milanese infatti aveva richiesto il pagamento delle spese maturate a carico di una unità immobiliare che era stato conferito in un trust ha una società di capitali che risulta essere stata costituita come trastee.



Quest’ultima una volta ricevuta la notifica dell’atto, aveva provveduto a impugnarla dinanzi al giudice.
In questo caso si è posto il problema di stabilire chi avesse tenuto conto di versare all’amministratore le spese condominiali.

Cassazione e Trust: il condominio potrebbe rivalersi sull’immobile?

La società incaricata dell’amministrazione condominiale ha quindi predisposto un decreto ingiuntivo nei confronti del proprietario dell’immobile, ma il tribunale aveva respinto l’opposizione e quindi questa decisione era stata confermata in appello, manifestazione è stato deciso che il beneficiario del trust pur essendo il soggetto nel cui interesse viene gestito il bene immobile non ha potere dispositivi su di esso che fanno capo al trastee.



Sarebbe dunque quest’ultima dover pagare tutte le spese comuni ma, qualora non dovesse proseguire, il condominio potrebbe anche rivalersi. Nel caso in esame la vendita all’asta dell’immobile non era oggetto della prima richiesta e quindi il giudice non si è espresso nel merito, ma per quanto concerne le responsabilità del trastee la Corte di Cassazione ha concluso che ha quest’ultimo che devono essere richieste tutte le spese per la gestione dei beni comuni.