Niente estradizione per i dieci terroristi italiani, tra i quali figurano l’ex Br Marina Petrella e l’ex dirigente di Lotta continua Giorgio Pietrostefani. Lo ha deciso la Corte di Cassazione francese, confermando la decisione della Corte d’appello. A quasi due anni dall’arresto degli ex attivisti, che poi sono stati rimessi in libertà vigilata, la procura di Parigi aveva fatto ricorso in Cassazione contro il rifiuto appunto della Corte d’appello all’estradizione degli ex Br. Una decisione che non sorprende quella sui 10 ex militanti di estrema sinistra italiani, in gran parte ex Br rifugiati in Francia, perché il rifiuto di accogliere il ricorso era atteso.



La presidente della Chambre de l’Instruction aveva giustificato il rifiuto col rispetto della vita privata e familiare e con il diritto al processo equo, garanzie regolate dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. All’indomani di questa decisione, il presidente francese Emmanuel Macron aveva affermato però che «quelle persone, coinvolte in reati di sangue, meritano di essere giudicate in Italia».



ESTRADIZIONE EX BR, LEGA “RIFIUTO SCONCERTANTE”

Pertanto, il procuratore generale della Corte d’appello di Parigi, Rémy Heitz, in rappresentanza del governo, aveva subito presentato ricorso alla Corte di Cassazione, considerando necessario approfondire se gli ex terroristi condannati in Italia in contumacia beneficeranno o meno di un nuovo processo nel caso in cui la Francia li consegnerà. Il procuratore, inoltre, contestava la decisione del tribunale sulla presunta violazione della vita privata e familiare degli imputati. Non si sono fatte attendere le reazioni alla decisione. La Lega ha diffuso una nota, definendo «sconcertante» la decisione della Cassazione francese. «Respingono i bambini immigrati alle frontiere ma coccolano gli assassini brigatisti». Invece, Adriano Sabbadin, figlio di Lino il macellaio ucciso nel 1997 in Veneto ad opera dei Proletari armati di Cesare Battisti, è stato ancor più duro: «Sono dei disgraziati, perché non c’è giustizia così! È tuttavia una decisione che ci aspettavamo dalla Francia. Ci dicano allora, i giudici, quali sono i colpevoli? Ci sono dei morti sulla coscienza di queste persone», lo sfogo affidato all’AdnKronos.

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