I nipoti non possono essere costretti a vedere i nonni, specie quando il loro benessere non viene rispettato. È la sentenza della Cassazione che, ancora una volta, precisa come il diritto dei nonni di vedere i nipoti non deve essere garantito a ogni costo se va in contrasto con l’interesse dei nipoti. L’avvocato Maria Rosaria Della Corte spiega le motivazioni di questa decisione nello studio di Uno Mattina, programma in onda su Rai 1: “la sentenza della Cassazione prende spunto da una vicenda reale. Naturalmente c’è il diritto dei nonni di vedere i nipoti, ma in questo caso i genitori sono ricorsi alla Cassazione perché l’ambiente era pregiudiziale per i minori”.
Entrando del dettaglio della vicenda, l’avvocato sottolinea che “in particolare è emerso che i nonni parlavano sempre male dei genitori”, dunque “c’era un clima di conflitto”. A questo punto “il magistrato è partito dall’interesse superiore del minore, che è quello di non rimanere triangolato in una situazione di conflitto. Ha stabilito allora che non si può ‘manu militari’ costringere i nipoti a vedere i nonni”. Protagonisti di questa vicenda sono due “ragazzi di 12-13 anni”, i cui genitori hanno ritenuto opportuno far valere il proprio diritto di non portarli dai nonni per tutelare il loro benessere. Un diritto che è appunto stato riconosciuto dalla stessa Cassazione.
Per la Cassazione i nonni non possono obbligare i nipoti a vederli: “bisogno importante, ma…”
La Cassazione ha stabilito che i nipoti non possono essere obbligati a vedere i nonni, se l’incontro non tutela il loro interesse e il loro benessere. Su questa vicenda si è espresso anche lo psicoterapeuta Salvo Noè, intervenuto in collegamento nel corso della trasmissione Uno Mattina, su Rai 1, parlando esplicitamente di “conflittualità latenti che possono portare a divisioni e solitudini”. L’esperto sottolinea l’importanza dei nonni per i bambini, che hanno “bisogno del confronto con i nonni perché l’educazione che ricevono è diversa da quella dei genitori, sono codici diversi. I nonni hanno le tradizioni, la storia, le radici”.
Allo stesso tempo però ricorda che “si tratta di un bisogno importante, ma quando ci sono delle conflittualità è meglio evitare di farli incontrare, perché parlare male di chi non c’è fa entrare i bambini in uno schema negativo di comunicazione, e in quel caso bisogna proteggere il minore, che diventa prioritario a livello affettivo e di sviluppo”. Aggiungendo così un ulteriore livello alla sentenza emessa dalla cassazione nell’interesse dei nipoti.