SABINO CASSESE: “ANM RISCHIA DI VIOLARE LA SEPARAZIONE DEI POTERI”

Invece che intervenire nel merito della riforma della giustizia approvata in CdM dal Governo Meloni (in realtà lo ha fatto nei giorni scorsi, chiarendo punti di valore e di criticità del Ddl Nordio, ndr), Sabino Cassese su “Il Dubbio” di oggi mette in luce la forte problematica di un’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) che da settimane ormai ha intrapreso un fortissimo braccio di ferro contro il pacchetto giustizia del Ministro Nordio. «Così come viene oggi esercitato da singoli magistrati o dall’Anm il diritto di manifestare il proprio pensiero travalica la separazione e l’equilibrio dei poteri», racconta il Presidente emerito della Corte Costituzionale ed ex Ministro della Funzione Pubblica.



Cassese nella chiacchierata con il quotidiano esperto di giustizia entra in profondità nello scontro a distanza tra Nordio e Giuseppe Santalucia sottolineando quale sia il vero tema alla base, ben più della “polemica” politica: «in Italia il principio della separazione dei poteri e quello di indipendenza della magistratura non sono rispettati». Il ragionamento di Sabino Cassese è semplice: non si tratta di imporre un “bavaglio” ai giudici su qualsiasi tema tra l’altro di loro competenza come una riforma della giustizia, ma occorre ricordarsi che anche dove esistono organizzino nazionali di magistrati «queste non si esprimono continuativamente e su tutte le questioni che hanno attinenza diretta o indiretta con la gestione del potere». Insomma, il tema è l’obbligo che i giudici dovrebbero avere nella riservatezza e nella separazione dei poteri.



RIFORMA GIUSTIZIA, CASSESE: “LO STATO SENZA POTERI SEPARATI NON HA UNA COSTITUZIONE”

Secondo Cassese un conto è la giusta possibilità che l’Anm possa esprimere opinioni e giudizi «durante un’udienza parlamentare, su richiesta di una commissione parlamentare», altro invece è «assumere un atteggiamento battagliero, fare dichiarazioni, essere presente tutti i giorni sui media». Per l’ex Ministro, i singoli magistrati o le associazioni come Anm e Cdm «possono esprimere opinioni motivate e documentate. Non possono condurre vere proprie battaglie, polemiche, fare contestazioni. Se lo fanno», ricorda Cassese, «vanno oltre l’esercizio della loro funzione e assumono «posizioni che non corrispondono al modello dell’imparzialità».



Davanti alle tante polemiche sollevate d parte della magistratura sulle riforme in capo al Ministro Nordio – abuso d’ufficio, intercettazioni, traffico d’influenze, separazione carriere, processo d’appello, etc. – secondo il giurista decano molto ascoltato a Palazzo Chigi, «Bisogna evitare che si abbia l’impressione che esiste un “partito dei magistrati”. Se questo accade, sorge subito la domanda successiva: il “partito dei magistrati” agisce in funzione del buon funzionamento della giustizia, oppure opera strumentalmente alla difesa di sfere di potere della magistratura o dei singoli magistrati?». Per farsi capire con ancor più chiarezza, Cassese cita in conclusione una delle prime Carte dei diritti francesi: «uno Stato che non ha una separazione dei poteri non ha una Costituzione».