Sabino Casese, presidente emerito della Corte Costituzionale, in una intervista al Messaggero, ha parlato dell’intervento voluto dal Ministro degli Affari europei Raffaele Fitto con cui sono stati posti dei limiti ai poteri della Corte dei Conti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. “L’Italia ha bisogno di una riforma dei controlli: se ne fanno troppi, sono inefficaci, producono solo reazioni di inerzia e autodifesa dell’amministrazione”, ha affermato.



Il problema persiste ormai da diversi anni. “Nel 1993, in una relazione ad un convegno organizzato dalla Corte dei conti sui controlli, osservai che tre anni prima, in Italia, erano state operate 100 milioni di operazioni di controllo, il 90% composto di controlli preventivi di legittimità e che la Corte dei conti aveva operate circa 5 milioni di operazioni di controllo”. La situazione non è molto cambiata. “Lo stesso numero delle operazioni di controllo fa sorgere un interrogativo. Se ci sono tante operazioni di controllo, dobbiamo assumere che l’intera amministrazione sia composta da persone che violano la legge tutti i giorni? Se fosse così, non ci dovremmo preoccupare?”.



Cassese: “Controlli di Corte dei Conti su Pnrr? Serve riforma”. Il parere

Il parere di Sabino Cassese sulla misura del Governo sui controlli della Corte dei Conti è dunque positivo. “La posizione costituzionale della Corte dei conti è chiaramente definita. Ha il controllo preventivo sugli atti del governo e quello consuntivo in funzione del controllo del Parlamento. Altri tipi di controllo, come quelli preventivi sui singoli atti amministrativi o quelli concomitanti, non corrispondono al modello costituzionale. Inoltre, sono inefficaci”, ha ribadito.

La Commissione europea intanto ha fatto sapere che monitorerà con attenzione il discusso testo che lunedì arriverà in Aula per il voto definitivo. “Non vedo incongruità. L’amministrazione italiana spende risorse finanziarie che derivano dall’Unione Europea ed è giusto che l’Unione Europea faccia controlli, secondo le tecniche di controllo più efficaci, cioè non a tappeto e non in via preventiva, con esami a campione”, ha assicurato il presidente emerito della Corte Costituzionale.