«I Dpcm sono un oggetto misterioso nel nostro Paese». Così Sabino Cassese nella puntata di oggi a Omnibus. Il giudice emerito della Corte costituzionale ha preferito non esprimersi in merito alla decisione che deve prendere la Consulta sul tema, ma ha offerto il suo parere sulla questione. «Il modo migliore per capirla è distinguere il contenitore dal contenuto. Nel contenitore nel corso della vicenda recente sono stati contenuti sia atti che hanno forza normativa sia atti che sono amministrativi, quindi dell’esecutivo». Il riferimento è ai Dpcm del Governo Conte 2. «Il problema fondamentale che pongono i Dpcm è rispondono i criteri costituzionali quando c’è una riserva legge? Con la legge hai la garanzia del Parlamento, invece se la fai col Dpcm stai cancellando quella garanzia e dai nelle mani del governo un potere che veniva collocato al Parlamento». 



Sabino Cassese ha sorriso invece quando gli è stato chiesto se siamo davvero sotto dittatura sanitaria: «Ma noi abbiamo lo Stato che si preoccupa della nostra salute, che ci vuole dare un po’ più di libertà tramite la salute, ci assicura vaccini gratuiti. Ed è dittatura? Ma stiamo rovesciando le carte».

CASSESE SU GREEN PASS E FIRME DIGITALI

Altrettanto chiaro Sabino Cassese è stato sul green pass: «Io auspico che venga istituita un’autorità che interpreti le norme, perché c’è una somma di equivoci. Non è che si può distinguere tra obbligo di vaccinazione e di green pass. In realtà è sempre un obbligo di vaccinazione, solo che in un caso è assoluto, nell’altro è relativo». Invece sulla questione referendum e firme digitali: «Io non sono preoccupato, penso che se ci sono delle procedure più semplici e veloci, non ci si può opporre. La Costituzione prevede dei controlli (Corte di Cassazione e Corte Costituzionale), inoltre la procedura riguarda la fase iniziale, non finale, quindi è perfettamente ragionevole che si utilizzi. Quel che conta è che vi sia il vaglio dell’autorità».



Il fatto che con le firme digitali si abbia più partecipazione popolare non è affatto uno svantaggio per Sabino Cassese: «Io sono elitista, non elitario. Sono favorevole alle élite, purché le porte restino aperte», ha dichiarato il costituzionalista ai microfoni di Omnibus. A preoccuparlo invece i timori delle persone che propongono dei correttivi, a partire dall’aumento della quantità di firme da raccogliere o da un controllo in una fase precedente: «Dobbiamo continuare a modificare la Costituzione sulla base del numero degli abitanti?».

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