Sabino Cassese vede Marta Cartabia al Quirinale. «È il tempo di avere al Quirinale una donna e penso che sia chiara quindi la mia opzione», ha dichiarato il giudice emerito della Corte costituzionale a “L’Aria che tira” quando è stato sollecitato sulle previsioni. Il riferimento era all’attuale ministro della Giustizia, visto che era l’unica donna inserita nel toto-nomi. Un eventuale secondo mandato di Sergio Mattarella, escluso dallo stesso Capo dello Stato, non sarebbe incostituzionale: «La Costituzione non prevede che il mandato non sia rinnovabile, quindi se lo è nei termini previsti dalla Costituzione allora è possibile».
Ma Sabino Cassese ha tessuto anche le lodi del premier Mario Draghi, lasciandosi andare ad un paragone molto particolare. «I presidenti del Consiglio possono essere diversi. Ci sono quelli negoziatori, mediatori, guida. Il caso di Draghi è quello di un premier che ha pochi precedenti. Lui è orchestratore. Scrive la musica, stabilisce chi deve suonare e stabilisce con quali tempi e come. Secondo me il ruolo di Draghi si può paragonare a quello dei grandi organisti della Chiesa della Madeleine, che ha uno dei più grandi organi al mondo».
SABINO CASSESE SU VACCINI E GREEN PASS
All’inizio del suo intervento Sabino Cassese ha fatto un appello alla vaccinazione: «Mi consente di fare il moralista? Noi dobbiamo vaccinarci per proteggere chi non può vaccinarsi. Se non ci vacciniamo, si riempiono le terapie intensive e non si curano quelle persone che hanno altre malattie. Quindi, noi abbiamo un dovere morale nei confronti degli altri. Inoltre, nella Costituzione non ci sono solo diritti, ma anche doveri. Anzi il binomio introdotto in Francia, nella fine del ‘700, si trova sempre accoppiato».
Nessuna deriva democratica con l’introduzione del Green pass: «Noi abbiamo accettato dei vincoli assoluti, come il lockdown. Quelli sono vincoli relativi, non mi impediscono di spostarmi, ad esempio». Quindi, Sabino Cassese ha approfondito la questione: «I trattamenti sanitari obbligatori vanno sempre rispettati. Se poi questi sono collegati come una forma di convinzione o requisito è ancora meglio, perché vuol dire che non è stato introdotto un obbligo generalizzato. Quindi, è stato rispettato il principio di proporzionalità. Con un vincolo minore si può raggiungere un obiettivo che ci consente di non introdurre un obbligo generalizzato».