Cast Away, regia di Robert Zemeckis

Giovedì 26 dicembre, andrà in onda, in prima serata su Rete 4, alle ore 21:20, il film d’avventura Cast Away. La pellicola americana del 2000 è distribuita da UIC e prodotta da DreamWorks e Image Movers/Playtone.
La regia è di Robert Zemeckis, vincitore di un premio Oscar e un Golden Globe come migliore regista per Forrest Gump. Inoltre ha vinto un David di Donatello come migliore sceneggiatura straniera per il film Ritorno al futuro, mentre i suoi lavori più recenti sono Here, Pinocchio e Le streghe.



Il protagonista principale è la star di Hollywood Tom Hanks, grande attore la cui carriera è molto particolare: vive la sua infanzia con il padre e altri due fratelli, cambia spesso città, ha tre matrigne e una decina di fratelli sparsi ovunque. Prende il diploma, poi frequenta l’università, ma un incontro fortunato gli fa cambiare i suoi progetti di vita, lascia gli studi per dedicarsi alla recitazione. La gavetta è lunga e all’inizio gli vengono assegnate piccole parti in importanti serie tv, poi arriva la grande occasione: riesce ad aggiudicarsi il ruolo di attore principale in Splash una sirena a Manhattan. Tom Hanks ha ricevuto numerosi riconoscimenti, ben 9 premi, di cui: due Oscar come migliore attore per Philadelphia e Forrest Gump. Gli ultimi film che ha interpretato invece sono Here, di nuovo con Zemeckis, Asteroid City ed Elvis. Completano il cast Helen Hunt, Michael Forest e Aaron Rapke.



La trama del film Cast Away: solo su un’isola deserta e un pallone come amico

Cast away racconta l’incredibile storia di Chuck Noland, interpretato da Tom Hanks. Chuck è un uomo appagato: lavora presso la FedEx, un’azienda molto importante che opera nel settore delle spedizioni di merci. Lui è un dirigente operativo, è sposato con Kelly, è contento del suo rapporto sentimentale e della sua carriera lavorativa che gli permette di tenere un tenore alto di vita. Durante le festività natalizie gli viene affidato un incarico lavorativo: deve partire con urgenza e andare in Malaysia.



Durante il viaggio, Chuck ha un incidente, l’aereo su cui vola perde il controllo e precipita nell’Oceano Pacifico. L’uomo per un miracolo riesce a salvarsi e con qualche difficoltà trova l’ancora di salvataggio raggiungendo le sponde di un’isola. Appena riprende un po’ di forze si rende conto che sull’isola è da solo. Per un lungo tempo impara ad aprire i cocchi per berne l’acqua, mangia i granchi e con qualche mezzo improvvisato e di fortuna accende il fuoco. Con il passare del tempo le correnti marine cominciano a portare a riva i resti dell’aereo e Chuck recupera un pallone che diventa il suo compagno e una scatola con raffigurate due ali dorate che decide di non aprire per scoprirne il contenuto, ma di lasciarla intatta come portafortuna.

Sull’isola Chuck non parla con nessuno e per non morire di solitudine, immagina che il pallone sia una persona e comincia a parlare con lui chiamandolo Wilson. Utilizzando il sangue che gli è uscito dalle dita ferite, riesce a disegnare su un lato del pallone anche una faccia. Nonostante tutto, con il passare del tempo la solitudine diventa pesante da sopportare e l’uomo non riesce più a sostenere il silenzio diventando insopportabile. Chuck pensa anche di suicidarsi, nessuno viene a cercarlo e lo sconforto prende il sopravvento.

Dopo quattro anni, qualcosa inizia a cambiare e un filo di speranza si riaccende nell’animo del naufrago. Il mare quasi per miracolo, porta sulla spiaggia due pareti di vetroresina capaci di sostenere anche la forza del vento. Chuck decide di utilizzarle come vele per spingere la zattera in mare aperto e mettersi alla ricerca di aiuto. L’impresa sarà molto ardua: la fame, una terrificante tempesta, il freddo e la sete metteranno Chuck a dura prova, ma deve resistere perché questo viaggio rappresenta l’unico modo per salvarsi. Intanto Kelly, pensando che il marito sia morto, si rassegna all’idea di trovarlo vivo e la sua vita prende un percorso inaspettato…