Era convinta di lavorare in un ambiente protetto, ora continua a pensare a quello che le è successo. La professoressa Lucia Celotto è turbata per la violenza subita mentre era in classe. Tutto per colpa di un brutto voto ad un’alunna. La mamma di quest’ultima si è presentata fin dentro la scuola, una succursale del liceo Plinio Seniore di Castellamare di Stabia (Napoli). «Mi ha picchiata e insultata, con offese irripetibili. Sono rimasta sola, nessuno mi ha aiutato», ha raccontato la prof di inglese a Repubblica. Ora non sa quando tornerà a scuola. «Sono scossa. Non ho dormito. Continuo a ripensare a quanto mi è accaduto, ma soprattutto al trauma subito dai miei alunni». Prima di uscire da scuola per andare da sola in ospedale, la prof li ha voluti rassicurare. Tra l’altro proprio gli studenti hanno provato ad avvisarla, avendo sentito il trambusto in corridoio.
«Hanno capito prima di me i rischi che correvo. E sentendo bussare con insistenza mi hanno detto di non aprire la porta». Ma la prof di Castellamare Lucia Celotto ha aperto, perché tranquilla visto che in classe si stavano proprio confrontando e aveva chiesto un parere ai suoi alunni, se la ritenessero equa. «Il giorno prima ero stata mandata a chiamare in presidenza. Mi è stato riferito che una famiglia mi accusava di favorire degli studenti rispetto ad altri». Ad un certo punto, una ragazza «ha cominciato ad agitarsi» e le ha detto che non si sentiva molto bene. Le ha chiesto di uscire, ma dopo un po’ è arrivata la madre.
PROF DI CASTELLAMARE “NON SONO STATA TUTELATA”
«Non mi sarei mai immaginata che potesse accadermi una cosa del genere nella mia scuola», ha proseguito la prof Lucia Celotto. Nell’intervista a Repubblica ha ricostruito la dinamica dell’aggressione: «Sono stata picchiata, i miei occhiali si sono rotti. Ho ricevuto schiaffi alla spalla, sulla testa. Mi accusava di cose assurde, di avere penalizzato la figlia». La ragazza aveva avuto un 4 e dei 5 per il suo rendimento. Scioccante è anche il fatto che non sia intervenuto nessuno per aiutarla. «Nessuno che abbia almeno tentato di intervenire o fermare la donna. Solo i miei alunni mi sono stati accanto. Hanno provato a circondarmi e la mamma ha cominciato ad insultare anche loro. Il collaboratore scolastico sullo stesso piano è rimasto fermo. Come il bidello che ha fatto entrare la madre in compagnia di tutta la famiglia». La prof di Castellamare cita anche il coordinatore responsabile della succursale che non ha fatto nulla. «Sono andata al pronto soccorso da sola, a piedi. Avvisando la mia famiglia. In ospedale mi hanno dato una prognosi di tre giorni, ma non so ancora cosa farò. Mi pesa non essere stata tutelata. Né prima, né dopo». La docente ha spiegato che la famiglia di questa alunna ha precedenti: una parente ha picchiato una maestra.
VALDITARA “MINISTERO AL FIANCO DEGLI INSEGNANTI”
Tra i tanti messaggi di solidarietà c’è pure quello del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che, intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, ha proposto che il suo dicastero «si costituisca parte civile nel processo penale e chi prende a pugni non avrà di fronte solo l’insegnante ma anche lo Stato perché paghi per il danno di immagine alla missione educativa della scuola». Dunque, il ministro ha annunciato che per la prima volta in Italia l’Avvocatura dello Stato sarà messa a disposizione degli insegnanti e di tutto il personale della scuola, «perché non debbano affrontare anche il danno economico». Nel frattempo, la professoressa deve scrivere una relazione scritta su quanto accaduto. Prima però vuole denunciare chi l’ha aggredita, «ma anche la scuola che non mi ha saputo tutelare. Ho contattato il mio avvocato e andrò avanti». Gli alunni sperano di rivederla presto in classe, ma ora la docente è in malattia e sta sfruttando ciò per riflettere sul suo futuro. «Il trauma è stato troppo forte. E non solo per l’aggressione in sé, ma per come è stata condotta l’intera vicenda. Il conforto maggiore mi viene dai miei studenti. Vedremo…».