Castelluccio in Umbria, una piccola frazione del comune di Norcia in provincia di Perugia, è non solo uno dei borghi italiani più alti tra quelli che sorgono lungo la catena appenninica (1452 metri s.l.m.) ma anche una meta diventata un “must” per molti visitatori -anche provenienti dall’estero- per visitare non solo il centro abitato ma per assistere a cavallo tra la primavera e l’estate allo spettacolo naturale della fioritura del Pian Grande, una esplosione di colori che ha pochi eguali al mondo e che, se già in fotografia lascia a bocca aperta, dal vivo è una esperienza da vivere almeno una volta anche solo per accertarsi che proprio quegli scatti non siano modificati ad arte con Photoshop e app di fotoritocco. Ma vediamo quali sorprese propone Castelluccio, situato sull’Appennino umbro-marchigiano (e distante solo 28 chilometri dalla più nota Norcia) e a cui si arriva percorrendo una suggestiva strada panoramica che rappresenta un piccolo “bonus” oltre che una sorta di biglietto da visita per i turisti.



CASTELLUCCIO DI NORCIA, TRA STORIA E NATURA

Castelluccio di Norcia, nel Centro Italia, è uno di quei comuni che da una parte rappresentano delle perle da salvaguardare all’interno del patrimonio paesaggistico del nostro Paese e dall’altro però soffrono da anni dello spopolamento: in questo caso, a un fenomeno da tempo già in atto, ha purtroppo contribuito il grave sisma del 2016 che distrusse gran parte del centro abitato e la bella Chiesa di Santa Maria Assunta che, secondo gli ultimi censimenti, ha ridotto il numero degli abitanti a circa 100 unità. Ad ogni modo questo piccolo borgo che sorge di fronte al Monte Vettore può raccontare una storia molto antica dato che sin da epoca romana fu abitato e proprio qui sono stati rinvenuti utensili e pure monete che risalivano al III secolo: come spesso accade per questi centri, è però in epoca medievale che il comune assunse la struttura che si è tramandata sino ad oggi, o almeno fino a quando il terremoto di tre anni fa non ha inferto un durissimo colpo al patrimonio artistico e architettonico locale. Per fortuna la bellezza del territorio circostante è rimasta invariata e i Piani di Castelluccio (quello Grande e quello Perduto, famosi per la “fiorita” che si festeggia il 29 giugno e che fanno parte del cosiddetto “Tetto dei Sibillini”) rappresentano un’ottima occasione per una gita fuori porta e per gli amanti del trekking e dell’escursionismo.

LA FIORITURA DEL PIAN GRANDE

La Fioritura di Castelluccio di Norcia, che avviene di solito tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno specialmente nel Pian Grande (alle pendici del Monte Vettore) e nelle valli circostanti, è un fenomeno naturale e che ha davvero pochi eguali al mondo tanto che Fosco Maraini, parlo di questo altopiano nella Valnerina come di “uno dei luoghi in Europa più simili al Tibet”: parallelamente alla fioritura delle lenticchie, si ripete ogni anno grazie anche alla cura del territorio da parte di chi abita ancora queste zone e vede migliaia e migliaia di fiori assumere colori splendidi dando origine a un mosaico o, per rendere meglio l’idea, a un tappeto dalle cangianti tonalità che pian piano sfumano l’una nell’altra, dal giallo al viola, al rosso e così via. Qui natura e armonia la fanno da padrone in un’atmosfera incantata e soprattutto incontaminata e la cosa bella è che non c’è mai una data precisa, anche per via della variabilità climatica, e dunque ogni anno si tratta di uno spettacolo che si rinnova sempre: tuttavia, a dare il “segnale” dell’inizio della fioritura ci pensa la senape selvatica con la sua caratteristica tonalità di giallo, mentre gli ultimi a sbocciare e dare un tocco di viola al Piano sono invece i fiordalisi.

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