EMERGENZA CALDO, ACQUA E LUCE A CATANIA: COSA STA SUCCEDENDO
È un’emergenza continua quella che colpisce in questi giorni la Sicilia e in particolare la città di Catania: non bastava infatti l’incendio all’aeroporto Fontanarossa, dopo il grande caldo degli ultimi giorni i catanesi in diverse quartieri hanno tristemente scoperto blackout per acqua e luce. I cavi elettrici si ritrovano a non reggere temperature “record” sui 47-55 gradi sull’asfalto (che non è la temperatura percepita in aria, ndr) e per questo l’energia elettrica fatica a raggiungere diverse parti della città.
L’assenza di elettricità ha mandato in tilt anche l’erogazione dell’acqua e così le pompe idriche da giorni risultano ferme a causa della corrente non sempre accesa in diversi quartieri. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha convocato ieri una riunione in prefettura di Catania con il prefetto Librizzi ed il sindaco Enrico Trantino, il capo dipartimento nazionale di Protezione civile Fabrizio Curcio, quello regionale Salvo Cocina, i vertici militari, i rappresentanti di Enel Distribuzione e di Sidra: «Stiamo pagando da un lato il cambiamento climatico, al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall’altro lato un’infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto». Per l’ex Presidente siciliano, l’eccessivo calore ha «determinato un’incapacità di resistenza al calore dei cavi interrati e che oltre cinquecento tra tecnici e operai sono al lavoro per fare fronte all’emergenza». Leonardo Ruscito, responsabile rete Sicilia di E-Distribuzione, dopo la riunione in prefettura ha commentato a “Catania Today”: «Stiamo cercando di rispondere nei migliori dei modi a questa situazione emergenziale le alte temperature e la forte crescita dei consumi di energia elettrica provocano l’impossibilità di smaltire il calore da parte dei cavi sotterranei e questo provoca dei guasti in più punti della rete. Interveniamo cercando di limitare al massimo i danni ai nostri clienti installando, in prima battuta, le power station e gruppi elettrogeni, poi procedendo velocemente con le squadra sul campo per le riparazioni».
DAL CALDO ALL’AEROPORTO CHIUSO: SCONTRO TRA LE ISTITUZIONI SUL CAOS CATANIA
La città di Catania – comunica la Sidra – al momento è sostanzialmente quasi tutta senza acqua. Come comunicato da Area Produzione «non è possibile fare previsioni sui tempi di ripristino del servizio idrico in quanto questi ultimi dipendono dai tempi di ripristino del servizio elettrico da parte di E-Distribuzione. La Protezione civile regionale, su impulso del direttore del dipartimento, Salvo Cocina, sta monitorando la situazione relativa ai distacchi di corrente elettrica nel catanese»: l’emergenza blackout e caldo prosegue dunque in Sicilia con la situazione che non sembra essere migliorata di molto nelle ultime ore. Musumeci, dopo le accuse ricevute contro l’Enel, assolve l’ente energetico nazionale e annuncia: «L’Enel ha ammesso che, a causa delle alte temperature e del sovraccarico di consumo, la rete elettrica non resiste, specie nelle aree fortemente urbanizzate».
Per evitare il ripetersi di tale assurda situazione, conclude il Ministro, l’Enel provvederà a investire nei prossimi due anni 412 milioni di euro del Pnrr per il potenziamento e l’adeguamento della rete elettrica: nel frattempo la task force per l’emergenza caldo e luce ha visto arrivare nel Catanese quattro power station e venti gruppi elettrogeni, mentre sono al lavoro 420 tecnici per provare a servire le aree maggiormente in sofferenza per mancanza di acqua e luce. Non aiuta la situazione permanente all’aeroporto di Catania dopo il maxi incendio degli scorsi giorni: «dopo la chiusura del terminal A a seguito dell’incendio, la situazione è intollerabile, chiederò spiegazioni a Sac e Enac». Così l’attacco del Ministro delle Imprese Adolfo Urso, trovando la netta replica del Governatore di Sicilia Renato Schifani: «A differenza dei ministri Crosetto e Salvini, che con grande senso delle istituzioni e spirito di servizio si sono subito adoperati per contribuire alla riapertura dell’aeroporto di Catania, dopo l’incendio che ha distrutto parte del terminal A dello scalo, c’è chi, come il ministro Adolfo Urso, preferisce alimentare sterili polemiche adombrando dubbi su carenze infrastrutturali di un sistema aeroportuale che, ricordo al ministro, sino alla vigilia dell’incidente individuava in Fontanarossa un significativo hub internazionale, sia sotto il profilo dei movimenti aerei e passeggeri, che sulla qualità dei servizi di terra». Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha convocato per la giornata di domani martedì 25 luglio tutti i soggetti interessati alla gestione dell’aeroporto di Catania per provare a risolvere nel più breve tempo una situazione sempre più emergenziale, con diversi voli dirottati verso Palermo ormai da una settimana: «Da parte del Mit e’ confermato il pieno spirito collaborativo, anche se la competenza diretta sulla gestione dell’aeroporto di Catania non e’ del dicastero di Porta Pia. Salvini ribadisce la disponibilita’ a mettere a disposizione anche un supporto tecnico per fare piena luce sulla situazione», si legge nella nota del Ministero.