«Chi ho votato alle ultime Politiche? Non ricordo. Comunque non ho votato in maniera convinta»: la risposta che non ti aspetti arriva da Catello Maresca, esimio magistrato nella lotta alla Camorra (suo l’arresto del boss latitante Michele Zagaria, ndr) ma soprattutto candidato alle Elezioni Comunali 2021 a Napoli appoggiato dal Centrodestra unito di Lega-FdI-Forza Italia.
Ebbene, nell’intervista di sabato 19 giugno al Corriere della Sera il magistrato (con un passato nelle file delle toghe in area centrosinistra) fa ben comprendere come la sua candidatura sia primariamente civica: «Io non sono il candidato di Roma: di Letta, Conte o Speranza. Seguo un metodo opposto. Parto dalla mia esperienza civica e sono aperto a dialogare sui programmi. Una convergenza ci sarà se i partiti accetteranno di contribuire alla soluzione dei problemi in netta discontinuità con gli ultimi 30 anni di amministrazione fallimentare della città». Ci tiene a precisarlo in più passaggi Maresca, tanto da esprimersi così “contro” la pletora dei partiti classici: «Sono partito dalle Acli di Portici dove ho vissuto e frequentato il liceo. Lo ribadisco non per segnare la distinzione o il distacco dai partiti. L’essere civico mi aiuta nel rapporto con la gente e nell’elaborazione dei contenuti del mio programma».
MARESCA E I “DISTINGUO” SUL CENTRODESTRA
Sarà anche per questo che nell’ultimo vertice del Centrodestra per i candidati delle Amministrative sono emerse alcune riflessioni aggiuntive da porre su Napoli (oltre che l’attesa per il nome a Milano e Bologna nei prossimi giorni): le diverse interviste in cui Catello Maresca pone i propri “distinguo” dalla coalizione hanno fatto arricciare il naso a qualche esponente dei partiti di Cdx, anche se il sostegno pubblico di Salvini, Meloni e Berlusconi per il momento non è mai venuto meno. «Stiamo raccogliendo tantissime disponibilità, molti professionisti, imprenditori, insegnanti che precisano di non aver mai trovato prima la motivazione per fare politica. Certamente verifichiamo il certificato penale e i carichi pendenti, ma soprattutto ci facciamo raccontare il profilo professionale. I nostri candidati dovranno essere riconoscibili», spiega ancora al CorSera Maresca, che attacca veementemente l’avversario Manfredi («Il pacco per Napoli di Letta, Conte e Speranza») e immagina una leadership in stile Rudy Giuliani a New York, «per l’idea di coniugare decoro urbano e sicurezza». Una chiosa che lo pone già in completa distanza dal Centrosinistra è di fede questa volta puramente calcistica: con Manfredi juventino, Catello Maresca batte per il cuore partenopeo, «scudetto o elezione? Tengo a fare il sindaco, ma lo scudetto del Napoli è un fatto epocale».